Il settore dell’auto vale circa il 10% del PIL italiano e resta determinante per l’economia del paese, nonostante i gravi danni arrecati dalla pandemia. In virtù di questa storica centralità del comparto, sono ancora più preoccupanti i dati di mercato relativi al mese di luglio e diffusi dall’UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri che associa 46 aziende per un fatturato totale di 53 miliardi di euro.
Con 110.282 immatricolazioni si registra il livello più basso dell’anno, in calo per la prima volta non solo nei confronti dello stesso mese del 2019 ma anche di luglio 2020, l’anno della pandemia. La diminuzione rispetto alle 136.768 immatricolazioni di luglio 2020, che ancora non beneficiava degli incentivi della Legge Rilancio, è del 19,4%, mentre verso le 153.331 unità di luglio 2019 il calo è addirittura del 28,1%.
Nei primi sette mesi dell’anno la perdita rispetto al 2019 sale a circa 250.000 unità (-19,5% con 1.236.481 immatricolazioni), facendo prevedere una chiusura dell’interno anno con oltre 300.000 auto perse, che si sommano alle 500.000 vetture in meno immatricolate nel 2020 e portano la perdita complessiva rispetto al periodo pre-covid ad oltre 800.000 unità.
Sotto il profilo degli utilizzatori, l’unico canale in crescita è il noleggio a breve termine che raddoppia i volumi immatricolati rispetto al 2019, chiudendo il mese al 4,8% di quota, comunque in rallentamento verso il 5,9% di gennaio-luglio. Le immatricolazioni da parte delle società, seppur in forte calo a doppia cifra sia verso il 2019 sia verso il 2020, salgono su una share del 6% (5,4% nei 7 mesi).
Fra le alimentazioni forti flessioni interessano benzina, diesel e metano. In rapida e progressiva ascesa le vetture elettrificate: le ibride salgono al 29,4% di quota di mercato e le elettriche raggiungono il 4,6% (3,5% nei 7 mesi). Forti riduzioni interessano in luglio tutti i segmenti del mercato, con un leggero recupero di quota per le utilitarie. Tra le carrozzerie, SUV e fuoristrada nel mese presentano una quota in crescita (che tocca il 51% del mercato) rispetto al cumulato gennaio-luglio, mentre le berline si fermano al 45% del totale.
Il mercato dell’usato a luglio chiude in flessione del 17,4% sul 2019 con 313.150 passaggi di proprietà. I primi 7 mesi archiviano un calo del 18,4% rispetto al 2019 con 2.084.985 passaggi complessivi.
La situazione del mercato auto è difficile anche per gli altri 5 principali mercati europei. Nel primo semestre di quest’anno, rispetto al 2019 il calo più consistente viene registrato in Spagna (-34%), al secondo posto nella graduatoria per risultato negativo c’è il Regno Unito (-28,3%) e in Germania, rispetto al primo semestre 2019, le immatricolazioni si sono ridotte di un quarto (per l’esattezza del 24,8%). Leggermente migliore è la situazione in Francia (-21%).
“La cattiva notizia dell’ulteriore crollo del mercato è accompagnata dall’approvazione in Parlamento del rifinanziamento degli incentivi per la rottamazione” spiega l’Unrae che mette in luce “la scarsezza delle risorse assegnate, assolutamente insufficienti per gestire in modo adeguato la transizione verso la decarbonizzazione”.
Di avviso diverso il Centro Studi Promotor secondo cui i nuovi incentivi entrati in vigore il 2 agosto scorso freneranno la caduta. Il dato di luglio è particolarmente negativo sia per la fine dell’effetto degli incentivi prenotabili fino all’8 aprile, sia per l’attesa dei nuovi incentivi. Questi incentivi eviteranno il crollo della domanda di autovetture che aveva cominciato a manifestarsi proprio in luglio e che in mancanza di interventi poteva essere drammatico nell’ultima parte dell’anno.
Con gli incentivi in vigore, secondo le stime del Centro Studi Promotor, il mercato italiano dell’auto potrebbe chiudere il 2021 sostanzialmente in linea con il risultato del primo semestre e quindi a quota 1.566.000 immatricolazioni per l’intero anno con un calo sul 2019 del 18,3%.
Dal 2 agosto infatti, è possibile prenotare sulla piattaforma dedicata del MISE gli incentivi per l’acquisto di nuovi veicoli a basse emissioni, con e senza rottamazione e le prenotazioni hanno superato i 26 milioni di euro. Il fondo automotive è stato rifinanziato con 350 milioni di euro stanziati dalla legge di conversione del Decreto Sostegni bis.