Il caro energia si sta trasformando in uno tsunami per l’economia toscana e per il suo terziario. L’immagine è evocata dalla Confcommercio ed è cristallizzata dalle cifre che sintetizzano l’analisi condotta dalla ‘Format Research’ per l’associazione di categoria. “Se nulla cambierà, in maniera sostanziale e in tempi brevi, in Toscana sono a rischio sopravvivenza quasi 7.800 imprese dei settori commercio, turismo e servizi ed oltre 20.000 posti di lavoro”, mette nero su bianco lo studio.
L’osservatorio, dice il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, “ci restituisce un quadro allarmante che denunciamo da tempo. Tirare avanti in questo quadro così complesso, con ricavi azzerati o quasi, è un’impresa titanica e ora che la crisi si sta trasferendo sull’occupazione diventa più evidente a tutti: 20.000 occupati in meno sono 20.000 famiglie che in Toscana rischiano di perdere la loro fonte primaria di reddito. A queste si aggiungono le famiglie dei titolari delle 7.800 aziende a rischio chiusura”.
In Toscana il caro energia colpisce tre imprese del terziario su quattro
La crisi delle forniture energetiche, infatti, “in Toscana colpisce tre imprese del terziario su quattro”, il 74% del totale. Di queste “il 50% ritiene insufficienti le misure prospettate per ridurre l’impatto economico del caro energia”, ovvero “spegnere le insegne luminose e le apparecchiature non necessarie, regolare il termostato o fare turni di lavoro ridotti per contenere i consumi”. Gli imprenditori, piuttosto, “reclamano supporti strutturali per affrontare l’aumento dei costi”. Nel frattempo, “la loro fiducia nel futuro continua a calare: la fiducia generale, su una scala che va da zero a cento, “passa dal precedente 41 a 23”.
– Agenzia DiRE –