Nel primo semestre del 2020 i redditi primari dei settori privati non finanziari hanno registrato la contrazione piĆ¹ forte degli ultimi venti anni, che ĆØ stata solo in parte contrastata dalle misure adottate dalle amministrazioni pubbliche a sostegno del reddito disponibile. Lo comunica in una nota la Banca d’Italia.
La ricostruzione della rete delle transazioni finanziarie tra i settori istituzionali mostra che la Banca d’Italia e il sistema bancario hanno svolto un importante ruolo nella intermediazione finanziaria, registrando una notevole espansione dei bilanci. Il settore finanziario, impiegando la maggiore raccolta di depositi bancari prevalentemente per la sottoscrizione di titoli pubblici, ha inoltre consentito il finanziamento indiretto delle amministrazioni pubbliche da parte dei settori in avanzo finanziario. Tra la fine del 2019 e la fine di giugno 2020, la variazione semestrale del debito pubblico in percentuale del PIL ha raggiunto i valori piĆ¹ alti negli ultimi venti anni considerati.
In particolare, nel primo semestre 2020 i redditi primari pro capite a valori correnti delle famiglie si sono ridotti dellā8,8 per cento rispetto al primo semestre del 2019, una contrazione decisamente piĆ¹ ampia di quelle registrate nelle fasi piĆ¹ acute della crisi finanziaria (-5,2 per cento) e di quella dei debiti sovrani (-3,4 per cento).
La Banca d’Italia, in un rapporto sugli effetti economici della crisi sanitaria, mette nero su bianco i contraccolpi della pandemia sul tessuto economico e finanziario. I redditi da lavoro dipendente sono scesi dellā8,7 per cento, mentre i redditi da lavoro e i profitti delle famiglie produttrici sono diminuiti del 7,4 per cento; gli altri redditi, infine, sono calati del 13 per cento.
Nonostante il forte sostegno pubblico alla capacitĆ di spesa delle famiglie, il calo dei consumi nella prima metĆ dellāanno ĆØ stato eccezionalmente ampio (-9,8 per cento) con un risparmio netto pari a 51,6 miliardi; il tasso di risparmio ĆØ piĆ¹ che triplicato rispetto alla fine del 2019.