Nel secondo trimestre del 2019 sono state aperte 136.323 nuove partite Iva e di confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra un aumento del 3,9%. La distribuzione per natura giuridica mostra che il 73,5% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 20,5% da società di capitali, il 3,3% da società di persone; la quota dei “non residenti”, in sensibile aumento, e quella delle “altre forme giuridiche” rappresentano complessivamente il 2,7% del totale delle nuove aperture. E’ quanto fa sapere il Mef in una nota sulla base dei dati diffusi dall’Osservatorio sulle partite Iva.
Rispetto al secondo trimestre del 2018, si registra un apprezzabile incremento di avviamenti per le persone fisiche (+7%), mentre le forme societarie mostrano significative flessioni (-9% le società di capitali e -15,6% le società di persone). Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 43% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,8% al Centro e il 35% al Sud e Isole. – si legge nella nota – Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente mostra apprezzabili incrementi di avviamenti in provincia di Bolzano (+19,1%), Lombardia (+13,3%) e provincia di Trento (+12,4%). Tra i pochi territori in calo la Basilicata (-5%), il Friuli V.G.(-4%) e le Marche (-3%). In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 19,7%del totale, seguito dalle attività professionali(16,8%)e dall’agricoltura (10,6%).
Il confronto. Rispetto al secondo trimestre del 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nell’istruzione (+23,1%), nelle attività professionali (+17,8%), nell’edilizia e nelle attività finanziarie (+10,7%). La flessione più consistente – spiega il Mef – si osserva nell’agricoltura(-15,5%), mentre cali più modesti si registrano nelle attività manifatturiere (-1,5%) e nell’alloggio e ristorazione(-0,5%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per genere mostra una prevalenza della quota maschile, ora pari al 62,7%del totale. Il 44,4% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 32,8% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il +14,6% della classe da 51 a 65 anni. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 17,8% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero.
Il regime forfetario. Nel periodo in esame 66.126 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 48,5% del totale delle nuove aperture, con un forte aumento (+35,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento – conclude il Mef – è da attribuirsi alle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019che hanno elevato a 65.000 euro il limite di ricavi per poter aderire al regime forfetario.