Il gettito in arrivo dalle accise tocca oltre 34 mld. Le entrate accertate sul prelievo sui prodotti energetici, gas naturale incluso, sull’energia elettrica, sulla birra e le bevande alcoliche, nonché sull’imposta di consumo sugli oli lubrificanti e sulle entrate correlate, nel 2018 ammontano a 34,11 miliardi di euro. Negli ultimi cinque anni le entrate sono lievemente cresciute, in particolare nel biennio 2017-2018 grazie all’aumento dei consumi, essendo le aliquote rimaste sostanzialmente invariate. E’ quanto emerge dal Libro Blu sull’attività dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
I dati. La componente maggiore è rappresentata dalle accise sui principali carburanti e combustibili, tra i quali benzina e gasolio, che nel 2018 hanno assicurato il 75 per cento degli introiti accertati. Seguono poi l’accisa sul gas naturale per uso combustione, con il 10 per cento, e quella sull’energia elettrica con l’8 per cento, per un totale del 92,92 per cento garantito dai prodotti energetici. Da alcol e bevande alcoliche arriva l’1,94 per cento degli introiti e dalla birra il 2,22 per cento.
Cresce l’accisa sulla birra. Secondo il direttore delle Accise Arturo Tiberi, occorre sottolineare l’incremento dell’importo dell’accisa accertata sulla birra, realizzatosi pur in presenza di una riduzione della relativa aliquota, pari a circa 70 milioni di euro rilevato nell’ultimo triennio 2016-2018 (importo cresciuto da circa 690 milioni di euro a circa 760 milioni di euro), rappresentando di fatto la categoria merceologica che ha registrato il maggiore incremento.
Le misure. Per incentivare e favorire lo sviluppo dell’attività di fabbricazione e commercializzazione diretta delle piccole birrerie, il legislatore ha tra l’altro introdotto nella legge di bilancio per il 2019 un’aliquota ridotta di accisa, in misura pari al 60 per cento di quella ordinaria, sulla birra prodotta dalle fabbriche connotate da particolari requisiti di indipendenza e da una limitata soglia di produzione annua (microbirrifici). Misura che ha trovato piena attuazione a decorrere dal 1° luglio 2019.
Aumento dei maggiori diritti accertati. Nel 2018, a fronte di una diminuzione del numero dei controlli e del tasso di positività del loro esito, si è registrato tuttavia un aumento dei maggiori diritti accertati, da 309 milioni di euro nel 2016 a 401 milioni nel 2018, il che indica un incremento dell’efficacia delle attività di controllo condotte dall’Agenzia rispetto al 2017 e al 2016, confermato anche dal trend crescente, a partire dal 2016, del valore del MDA per singolo controllo. Anche l’andamento del contenzioso in materia di accise fa registrare segnali incoraggianti: pur in presenza di un aumento del nuovo contenzioso (1.289 nuove vertenze sorte nel 2018 rispetto alle 995 del 2017), si è comunque registrata una consistente diminuzione del grado medio di soccombenza dell’Agenzia, calato nel 2018 al 13,58 per cento rispetto al 16,76 dell’anno precedente.