Nel secondo trimestre 2023 si stima una flessione congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali, a eccezione del Nord-ovest che risulta stazionario. La riduzione è molto ampia per il Centro (-15,7%), più contenuta per il Nord-est (-2,6%) e per il Sud e Isole (-2,4%). Lo ha comunicato l’Istat in una nota spiegando che nel periodo gennaio-giugno 2023, la crescita su base annua dell’export in valore (+4,2%) mostra notevoli differenziazioni territoriali: l’aumento delle esportazioni è marcato per il Sud (+14,0%), di poco superiore alla media nazionale per il Nord-ovest (+6,6%) e per il Centro (+5,3%), più contenuto per il Nord-est (+1,7%), mentre per le Isole si rileva una decisa contrazione (-19,6%).
Nel primo semestre 2023, le regioni più dinamiche all’export sono Campania (+25,5%), Calabria (+20,6%), Marche (+18,2%), Molise (+16,2%) e Piemonte (+15,6%), che da solo contribuisce per 1,4 punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export nazionale. La performance positiva di Lombardia (+3,5%) e Toscana (+10,4%) fornisce un ulteriore contributo di 1,8 punti. Per contro, si segnalano le dinamiche negative di Lazio (-9,4%), Sicilia (-17,2%), Sardegna (-24,3%) e Friuli-Venezia Giulia (-9,7%).
Nello stesso periodo, – prosegue l’Istituto di statistica – l’aumento delle vendite di autoveicoli dal Piemonte e di macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto spiega per 1,9 punti percentuali la crescita dell’export nazionale; un ulteriore contributo di 1,4 punti deriva dalle esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Marche, Toscana e Campania. All’opposto, la contrazione dell’export di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna, in particolare, e dalla Liguria fornisce un contributo negativo di 0,9 punti percentuali alla variazione delle esportazioni.
Nei primi sei mesi del 2023, i contributi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite delle Marche verso la Cina (+1.875,8%), del Piemonte verso Francia (+29,5%) e Germania (+23,2%) e della Campania verso la Svizzera (+96,3%). Apporti negativi, invece, provengono dalla contrazione dell’export del Lazio verso Belgio (-36,4%) e Germania (-16,5%), della Toscana verso la Svizzera (-30,8%), della Lombardia verso la Germania (-7,1%) e della Sicilia verso la Turchia (-77,5%).
Nell’analisi provinciale dell’export, – conclude l’Istat – si segnalano le performance positive di Torino, Milano, Napoli, Ascoli Piceno, Livorno e Siena; i maggiori contributi negativi derivano da Siracusa, Cagliari e Latina.