“Il paese è fermo: questa è la verità e la priorità da affrontare”. Queste le parole del presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) Gabriele Buia che manifesta “grandissima preoccupazione. I dati sono sotto gli occhi di tutti, non solo non migliorano ma peggiorano” dice, mettendo in risalto che la filiera delle costruzioni è lunghissima ed “attiva l’80% dell’economia”.
Il presidente Buia fa riferimento, nello specifico, alle 600 opere infrastrutturali bloccate in Italia per una cifra di 54 miliardi che provocano una perdita di 842 mila posti di lavoro e 191 miliardi di mancate ricadute sull’economia. Liberando i fondi già stanziati e bloccati nelle varie amministrazioni locali per una cifra che, secondo la stima del Mef è di 87 miliardi di euro, si creerebbero in tutto 1,3 milioni di posti di lavoro. “Per gli appalti servono regole semplici e senza deroghe” aggiunge, sollecitando il Governo affinché venga avviato a settembre il percorso della legge delega di riforma e riordino degli appalti.