Milano – L’innovazione organizzativa è un processo essenziale per lo sviluppo e la crescita di un’azienda che desidera affermarsi e competere in un mercato globale. Le imprese che decidono di intraprendere questo percorso hanno necessità di progettare un nuovo ‘sistema operativo’ e nuovi processi che generino un ambiente più sostenibile, creativo e collaborativo, in cui la forza lavoro si identifica con i valori fondamentali e i principi guida dell’azienda. Questa impostazione – spiega l’azienda in una nota – pone l’attenzione sul ruolo decisivo e non solamente esecutivo delle persone, che possono così esprimere il proprio potenziale al servizio del valore che creano per la propria azienda.
Lato è una società Benefit italiana di Design Innovativo che sviluppa prodotti e servizi incentrati sull’utente, progettando le migliori esperienze per le persone attraverso il design thinking. Uno dei principali obiettivi dell’azienda è il suo rapporto con la sostenibilità, in tutte le sue forme, non solo ambientale: ogni progetto è pensato per creare innovazione di impatto sia per gli stakeholder sia per le persone e per l’intero pianeta.
È facile comprendere come in un’azienda fortemente orientata all’innovazione i modelli organizzativi tradizionali e gerarchici non fossero più adatti a sostenerne l’evoluzione: Lato sentiva l’esigenza di un sistema flessibile, dinamico, potente che aiutasse a liberare l’energia delle persone e che raccogliesse talenti diversi facendoli collaborare all’interno di un’unica struttura.
La risposta è arrivata da Asterys – azienda di consulenza e sviluppo organizzativo che nel 2018 ha lanciato AEquacy, un design organizzativo senza supervisori e manager e che trasforma l’impostazione tradizionale delle aziende, ripensandola a partire dalla persona e dalle sue potenzialità. Basato su una struttura a network e paritaria di team auto-organizzanti, AEquacy permette di superare i limiti gerarchici che rendono complesse e inefficienti le imprese e insoddisfatti i dipendenti, aprendo la strada a una maggiore innovazione, collaborazione e performance.
“AEquacy è un modello organizzativo senza gerarchia, che pone la persona al centro”, dichiara Stefano Petti – Partner di Asterys e co-fondatore di AEquacy – “Ciò significa che guarda all’organizzazione come a un essere vivente. Il punto di partenza nell’implementazione di AEquacy in Lato è stato lavorare sui fondamentali, sulla ragion d’essere dell’organizzazione. Questo ha consentito di convergere su una chiara visione comune, per poi allinearsi sulle priorità di business e dare al singolo la responsabilità del proprio lavoro. In AEquacy ognuno ricopre uno o più ruoli, ciascuno con uno scopo, un ‘perimetro’ di autonomia e delle aree di responsabilità. In questo modo tutti sanno quello che ci si può aspettare dagli altri ma soprattutto sanno qual è lo spazio all’interno del quale hanno piena autonomia decisionale. Abbiamo introdotto anche un meccanismo di feedback continuo tra le persone, fondamentale per potersi migliorare continuamente”.
“Quando ci siamo incontrati per la prima volta abbiamo pensato che fosse quasi impossibile creare questa grande piattaforma in cui i colleghi di tutto il Paese si sarebbero ritrovati in un ambiente perfettamente orizzontale: chi avrebbe preso le decisioni e i rischi se non un capo?”, afferma Gavino Giovanni Marras, co-fondatore di Lato. “In realtà ci siamo resi conto che AEquacy prevede che siano le persone, indipendentemente dai loro ruoli, a prendere le decisioni e i rischi associati e che sono anche molto più brave a farlo poiché la responsabilità del risultato finale è realmente condivisa. AEquacy replica il modello con cui funziona la vita: nella quotidianità non hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa fare e come farlo. Perché allora se ne dovrebbe sentire il bisogno nella vita in azienda?”
A 6 mesi dall’inizio dell’implementazione, ai membri di Lato è stato chiesto di condividere quali fossero le difficoltà riscontrate durante il processo di adozione di AEquacy e l’impatto che l’attuazione delle sue pratiche aveva prodotto. Diversi membri del team hanno dichiarato che la complessità maggiore aveva a che fare con la necessità di dover rompere gli schemi gerarchici tipici delle organizzazioni, e quindi anche di Lato, per abbracciare quella che con AEquacy viene definita ‘l’autorità distribuita’, diventando così ciascuno completamente responsabile del proprio lavoro e acquisendo anche responsabilità e ruoli prima impensabili o non esistenti all’interno dell’organizzazione.
Il Design Thinking si basa sulla co-creazione di valore per gli utenti finali attraverso l’empatia e la profonda comprensione delle loro reali esigenze, per questo Lato era consapevole che il valore della collaborazione non avrebbe dovuto essere solo un importante strumento di lavoro ma la propria ragion d’essere. Grazie a AEquacy questo valore è stato implementato e ha aiutato a creare un ambiente più sano e umano per le persone che ne fanno parte e che sono libere di contribuire, di sentirsi e agire con una vera mentalità imprenditoriale.
Dopo cinque giorni di formazione pratica, quasi all’improvviso, per i membri di Lato è diventato chiaro come non fosse più necessaria la presenza di un ‘capo’ che li dovesse gestire: ora ciascuno è responsabile della propria parte di business e tutti agiscono pensando a ciò che è meglio per l’azienda, mantenendo sempre una visione d’insieme.
“Questo aspetto non ha solo semplificato la gestione delle persone e dei progetti ma si è rivelato essere anche uno degli asset più importanti per guadagnare un vantaggio competitivo nel mercato in cui Lato opera. Oggi possiamo affermare che senza il modello AEquacy, questa azienda non sarebbe così meravigliosa da vivere: nessun muro, perché i muri dividono; nessuna gerarchia, perché la gerarchia limita. L’organizzazione di Lato non è verticale e non è orizzontale: è organica. E non è un caso che AEquacy, anche a occhio nudo, sia la forma organizzativa più simile alla biologia di un organismo vivente”, conclude Marras.