Il colosso automobilistico tedesco ha annunciato il primo trimestre in perdita degli ultimi 10 anni. Nel secondo trimestre del 2019, infatti, la casa d’auto tedesca chiude con un rosso di 1,2 miliardi.
La perdita scaturisce principalmente da voci di natura straordinaria come i costi legati al caso del dieselgate e del richiamo di alcuni veicoli per complessivi 4,2 miliardi di euro. Questo risultato, ampiamente atteso, si confronta con gli 1,8 miliardi di utili ricavati nello stesso periodo del 2018. “I nostri risultati sono stati influenzati soprattutto da voci straordinarie per 4,2 miliardi di euro”, ha detto il presidente Ola Kallenius, che proprio nei giorni scorsi aveva annunciato l’aumento della partecipazione cinese nella compagine azionaria.
Nel trimestre in analisi, i ricavi sono invece saliti del 5% a 42,7 miliardi di euro dai 40,8 miliardi dell’anno prima, a fronte di vendite di veicoli per 821.666 unità (erano 833 mila l’anno scorso). L’Ebit sconta già gli oneri straordinari e chiude in perdita per 1,6 miliardi. Daimler aveva già abbassato in precedenza le sue stime annunciando a inizio luglio una perdita operativa di 1,6 miliardi che è stata confermata oggi.
“Il nostro obiettivo per la seconda metà di quest’anno – ha spiegato il Presidente del Board Ola Kallenius– è migliorare le nostre prestazioni operative e la generazione di flussi di cassa. In generale, stiamo intensificando i programmi di performance a livello di Gruppo e rivedendo il nostro portafoglio prodotti con l’intento di salvaguardare il successo futuro. Allo stesso tempo, – conclude il Presidente – stiamo portando avanti costantemente la trasformazione della nostra azienda”.