“E’ importante trovare le disponibilità per estendere a tutti i settori il taglio del costo del lavoro, dall’ortofrutta alla silvicoltura fino al settore olivicolo che soffrono una difficile situazione di crisi ma occorre anche una autorizzazione specifica da Bruxelles per superare il limite massimo per l’esonero contributivo per azienda.” E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che in questo contesto è necessario individuare le risorse da recuperare tra le misure di sostegno per l’emergenza che non sono state totalmente impiegate.
I dati. Non va dimenticato che il 57% delle aziende agricole – sottolinea Prandini – ha subito una calo delle attività per l’emergenza Covid con i consumi alimentari degli italiani in calo nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione con un taglio complessivo della spesa a tavola di ben 24 miliardi.
Il presidente della Coldiretti ha inviato una lettera al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova nella quale si sottolinea la necessità di “rivedere le norme europee sugli aiuti di Stato per riuscire a sfruttare tutte le risorse destinate all’Italia con l’estensione dell’esonero dei contributi per tutte le imprese agricole che assumono personale” per evitare il rischio che “le risorse destinate agli agricoltori non abbiano una completa valorizzazione e l’atteso impatto a sostegno delle imprese”.
Non bisogna penalizzare le aziende, dagli allevamenti alle imprese florovivaistiche, che assumendo moltissima manodopera – continua Prandini – hanno una contribuzione molto alta e sarebbero tra le più danneggiate dai limiti Ue al taglio dei contributi. “Sulla scia di quanto fatto dall’Olanda per i florovivaisti e dalla Polonia per la generalità dei datori di lavoro è opportuno richiedere una specifica autorizzazione alla Commissione europea per sbloccare gli aiuti necessari” conclude Prandini nel sottolineare che “la tempistica è decisiva per fornire alle imprese un sostegno concreto”.