“Il crollo della fiducia delle imprese del mondo delle costruzioni preannuncia un forte rallentamento dell’attività nel breve periodo, con possibili significative ricadute occupazionali.” Lo dichiara Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA (www.argentasoa.it), una delle principali società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche, nel presentare le elaborazioni fatte dal Centro Studi di Argenta SOA sui dati ISTAT sulla fiducia delle imprese delle costruzione a febbraio.
“La fiducia- spiega Pelazzi – è diminuita in febbraio, dopo il temporaneo rialzo di gennaio, procedendo lungo una tendenza declinante iniziata, con alcune oscillazioni mensili, la scorsa estate. L’indice è sceso a 157,2 in calo di 1,6 punti in un mese. Secondo le elaborazioni fatte dal Centro Studi di Argenta SOA, le prospettive sono notevolmente peggiorate. Analizzando le subcomponenti dell’indice, infatti, si osserva come i giudizi sugli ordini e sui piani di produzione attuali abbiano avuto un repentino peggioramento, insieme alle aspettative sugli ordini e sull’attività. In particolare, le attese sugli ordini sono scese al minimo da ottobre (saldo delle risposte a 2,5) mentre i giudizi sull’attività corrente sono scesi ai minimi da aprile 2021 (saldo a 0,5)”.
Gli effetti della decisione del Governo sui bonus edilizi
“I dati di fiducia delle imprese di costruzioni confermano il peggioramento dell’umore degli imprenditori edili, dichiara Giovanni Pelazzi, Presidente di Argenta SOA. Il che non sorprende. L’andamento della fiducia avanza in presa diretta con le novità normative legate al Superbonus. Quello che percepiamo anche dalle nostre rilevazioni settimanali sulle aziende del settore è una grande preoccupazione sul funzionamento del credito d’imposta. Preoccupazioni, delle imprese da un lato e delle famiglie e dei condomini dall’altro, che stanno generando interruzioni delle attività, mettendo a rischio la realizzazione dei lavori già iniziati e l’occupazione di migliaia di lavoratori del settore. Confido che il tavolo tecnico messo in campo dal Governo sulle misure in materia di bonus edilizi al Ministero dell’Economia e delle Finanze, presieduto dal viceministro Maurizio Leo, possa dare i risultati sperati. E’ importante che dopo un decreto fatto senza una precedente concertazione ora vengano ascoltate tutte le richieste delle associazioni di categoria al tavolo”.
Al Tavolo, insediatosi il 22 febbraio, partecipano oltre ai rappresentanti del Mef, la Presidenza del Consiglio, del Mase, del Mimit, del Mit, dell’Agenzia delle entrate, Cdp, Sace e delle associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e UPPI.
“Credo- continua Pelazzi– anche che soluzioni per verificare costantemente la reale e costante attuazione dei lavori come quella proposta da Deloitte di una video asseverazione possano rappresentare un pezzo della strategia per evitare truffe e abusi e far ripartire il meccanismo almeno per i lavori già iniziati.
Gli sforzi messi in campo da Confindustria che, come ha dichiarato il Presidente Carlo Bonomi, immagina un piattaforma nella quale possano comprare i crediti anche le aziende e da alcune associazioni del territorio come Ance e Confindustria a Teramo vanno nella giusta direzione ma ora è fondamentale che il Governo e l’Agenzia delle Entrate chiariscano quali siano le procedure più corrette”.
Il costo del credito
“Il deterioramento dei giudizi e delle attese sull’attività nel settore edile- continua Pelazzi– risente anche di un altro aspetto che deve essere monitorato attentamente: il costo del credito. In linea con l’aumento dei tassi ufficiali della BCE, infatti, il finanziamento delle imprese è notevolmente aumentato, toccando in gennaio il 3,5% medio. Ma potrebbe ancora salire ulteriormente. Su questo tema, col Centro Studi di Argenta SOA avevamo già lanciato un monito nei mesi scorsi, consapevoli del fatto che le imprese di costruzioni ne avrebbero sentito doppiamente il contraccolpo. L’aumento dei tassi, infatti, ha generato un rapido incremento del costo di finanziamento sia per le imprese che per le famiglie, andando quindi a colpire anche la domanda di mutui da parte delle famiglie e gli acquisti di nuove abitazioni. Ciò si aggiunge alle difficoltà già in corso e avrà ricadute più forti nella seconda parte dell’anno, quando saranno pienamente efficaci gli effetti delle politiche monetarie della BCE. Sono attesi, inoltre, ulteriori aumenti dei tassi ufficiali da parte della BCE. Alcuni osservatori si aspettano che arrivino entro luglio al 3,75%. Gli effetti sul costo del credito saranno importanti e verosimilmente si realizzerà la peggiore delle condizioni: un credit crunch, ovvero un calo dei prestiti alle imprese e alle famiglie. Se ciò avverrà e, alle condizioni attuali è prevedibile che si stia andando verso questa direzione, il rallentamento attuale nel settore delle costruzioni diventerà un arretramento dell’attività nei prossimi mesi, con conseguenze rilevanti anche sulla crescita del PIL di quest’anno”.