E’ ufficiale: Fiat-Chrysler dovrà pagare 30 milioni di euro di imposte arretrate al Lussemburgo. A stabilirlo è la Corte europea, respingendo il ricorso del gruppo italo-americano delle automobili contro l’ingiunzione di pagamento da parte dell’Unione europea.
Secondo gli esperti di Bruxelles, la società aveva usufruito di un “vantaggio fiscale indebito”. Già nel 2012, le autorità lussemburghesi avevano accolto un provvedimento che permetteva di avere un trattamento fiscale di vantaggio a favore di Fiat Chrysler Finance Europe, società del gruppo Fiat che opera nel Granducato.
Qualche anno dopo, la decisione è stata giudicata dalla Commissione come aiuto di Stato, incompatibile con il mercato interno. La Commissione aveva anche rilevato che il Lussemburgo non aveva notificato il progetto di decisione preventiva in questione e non aveva rispettato l’obbligo di sospensione.
Il Tribunale respinge i ricorsi. La Commissione aveva ordinato al Granducato del Lussemburgo di chiedere a Fca la restituzione degli aiuti illegali incompatibili con il mercato interno. Lussemburgo e Fca hanno entrambi proposto ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea per annullare la decisione della Commissione. Ad oggi, il Tribunale respinge i ricorsi e conferma la validità della decisione della Commissione.