L’Italia subirà una grave contrazione del Pil nel primo semestre dell’anno, a causa dell’emergenza coronavirus. La società rivede al ribasso la stima sul Prodotto interno lordo, che si attesterà a -8% (dal -1/-3% indicato in precedenza). Un rimbalzo sarà possibile a partire dal terzo trimestre. E’ quanto emerge dall’analisi del Centro ricerche Ref.
Cresce l’impatto economico dell’epidemia. La chiusura delle attività in Italia durerà più a lungo e si sta estendendo a tutti i Paesi occidentali – sottolinea il Ref – Ai blocchi produttivi di molte attività dei servizi (tutta la filiera del turismo, i servizi di ristorazione, e le attività che comportano aggregazioni come spettacoli, manifestazioni sportive, convegnistica, e altri) si aggiunge la caduta dell’attività in diversi settori dell’industria, con chiusure di impianti, iniziate dalla scorsa settimana.
Il calo. Sulla base delle informazioni finora disponibili Ref Ricerche rivede nettamente la contrazione del Pil nel primo semestre a -8 per cento (dal -1/-3 indicato in precedenza). La caduta riguarda con questa intensità solamente l’ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un decremento del 3 per cento sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre.
L’appello. Il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha spiegato che se l’Unione europea abbandona l’Italia, l’Ue “non si riprenderà più”. Intervistato dalla tv Lci, Le Maire ha lanciato un appello ai Paesi Ue a “essere uniti” per far fronte al Coronavirus.
“La logica, la filosofia di Conte sull’uso del Mes è assolutamente condivisibile. Le modalità con cui si può fare un’operazione di questo genere sono legate alla discussione su questi eurobond, cioè su strumenti che si costruiscono sul mercato e sono a disposizione per tutti i Paesi.” E’ questo il messaggio il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni a Radio Anch’io.
Gentiloni ha precisato che la crisi “riguarda tutti”, e che “visto che abbiamo strumenti coordinati dobbiamo provare ad usarli”. Secondo Gentiloni “la dimensione della risposta comune ancora non è adeguata ma sono stati fatti passi straordinari. Se cambiamo le regole di bilancio, quelle sugli aiuti di Stato e la Bce mette in campo il paracadute, nonostante le differenze (di vedute tra Paesi) la reazione è stata molto veloce”. Gentiloni ha spiegato che “avremo conseguenze enormi per tutti i Paesi”, ma ancora “si fa fatica a capire” che non è una crisi “soltanto di uno o di pochi”.