Lunedì nero per Wall Street, che chiude la peggiore seduta dal 1987. Il Dow Jones perde il 12,94%, in quella che è la peggiore seduta della sua storia in termini di punti persi, 2.999,10 punti.
La pandemia da coronavirus può finire negli Stati Uniti a luglio o agosto. A dirlo è il presidente americano Donald Trump, secondo cui è necessario “fare un ottimo lavoro”. Trump ha annunciato per la prima volta, in una conferenza stampa alla Casa Bianca, che la situazione causata dal coronavirus in Usa “non è sotto controllo” e ha definito il Covid-19 un “nemico invisibile”.
Giornata negativa anche per i mercati azionari del Vecchio continente: la Borsa peggiore è stata quella di Madrid, appesantita anche dai dati di impatto del Coronavirus in Spagna, che ha ceduto il 7,9% finale, seguita da Parigi (-5,7%), Francoforte (-5,3%) e Londra, che ha chiuso in perdita del 4,1%.
La Borsa di Milano riesce a recuperare parte delle perdite accumulate quando il Ftse Mib era arrivato a perdere fino all’11,3%. L’indice delle blue chips ha chiuso in calo del 6,11% a 14.980 punti, bruciando circa 18,3 miliardi di euro e di fatto annullando il rimbalzo di venerdì scorso.
I dati. A Piazza Affari cali superiori al 10% per Fca (-14,5%), penalizzata dalla chiusura degli impianti in Europa, Unicredit (-12,6%), Tim (-12,3%), Leonardo (-12,1%), Mediobanca (-11,6%), Azimut (-11,3%), Ubi Banca (-10,6%), Exor (-10,1%) e Banca Generali (-10,1%). Male tutto il comparto bancario, dopo il taglio dei tassi della Fed e i timori di una gelata dell’economia, con Intesa (-9,7%), Banco Bpm (-7,9%) e Bper (-7,6%). Tonfo per Atlantia (-7,2%) dopo i dati sul traffico, che registrano un crollo sulla rete autostradale e degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Si salvano dalle vendite Ferragamo (+3,6%) e la Juventus (+2%).