I benzinai ritengono di essere i “dimenticati” di questa fase di crisi senza precedenti per il Paese, con le loro attività ridotte dell’85%, e in risposta comunicano che chiuderanno gradualmente le stazioni di rifornimento.
“Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”. Così Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl) e Figisc/Anisa (Confcommercio) in una nota.
Una mossa che arriva con il petrolio sotto fortissima pressione a livello internazionale, con effetti anche sui prezzi alla pompa. Si sono visti infatti nuovi interventi al ribasso sulla rete carburanti, da parte di Eni (-1 cent su benzina e diesel), Tamoil e Q8 (per entrambe -2 cent su benzina e diesel).