La contraffazione genera ogni anno perdite pari a 15 miliardi di euro nelle entrate dei bilanci dei governi Ue. I più colpiti dai falsi sono i prodotti cosmetici. Nell’Ue le mancate vendite nel settore sono pari a 9,6 miliardi di euro, in Italia 935 milioni di euro. Sono questi i dati che emergono dall’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) riportati nella relazione 2020 sullo stato delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) che comprende le indagini dell’Ocse e dell’Ufficio Ue dei brevetti (Ueb).
I dati. Dallo studio emerge che il 15% di tutti i prodotti contraffatti nel commercio internazionale sequestrati dalle autorità doganali viola i diritti di proprietà intellettuale delle imprese con sede in Italia rappresentando un “grave rischio per i consumatori”. Secondo quanto si legge nel rapporto Euipo, i prodotti più ‘taroccati’ sono i giocattoli, gli articoli per l’infanzia e i vestiti destinati ai bambini.
I settori più colpiti. La relazione pone l’accento sulle vendite non realizzate a causa della contraffazione che hanno raggiunto un valore di 19 miliardi di euro. Tra i settori più colpiti nell’Ue figurano i cosmetici dove ogni anno si registrano mancate vendite pari a 9,6 miliardi in Ue. Rispetto all’ultima analisi di Euipo del 2019 il danno complessivo causato dalla contraffazione alle imprese ‘regolari’ ha registrato un aumento di 2,5 miliardi di euro, di cui 225 milioni di euro a carico di aziende italiane.
Contraffazione a tavola. Quasi due italiani su tre (65%) hanno paura delle frodi e contraffazioni a tavola perché al danno economico si aggiungono i rischi per la salute. Questo il dato contenuto in un’indagine Coldiretti/Ixe’ in riferimento all’ultima stima dell’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) secondo cui ogni anno la contraffazione genera perdite pari a 15 miliardi di euro nelle entrate dei bilanci dei governi Ue colpendo dai vini agli alcolici, dai farmaci ai giochi per bambini.
La contraffazione è un crimine particolarmente odioso perché – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio la salute delle persone come confermato dalla stessa analisi Euipo, si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto in questo periodo di crisi con l’emergenza coronavirus quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza.
Le frodi sul cibo. A livello mondiale le frodi sul cibo valgono oltre 100 miliardi di falso Made in Italy agroalimentare con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Proprio la malavita – continua la Coldiretti – considera l’agricoltura e l’alimentare aree prioritarie di investimento strategiche in tempo di crisi perché del cibo nessuno può fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana delle persone sia dal punto di vista economico che della salute.
L’ottima attività messa in campo dalle forze dell’ordine va accompagnata dalla revisione delle leggi sui reali alimentari con la proposta a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate più pericolose con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali.