A partire dalla pubblicazione del Libro Blu 2020 da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la Federazione Italiana Esercenti Gioco Legale di Confesercenti Nazionale mette in luce il fondamentale ruolo di presidio di legalità sul territorio rappresentato dagli esercenti di gioco legale. Lo scorso anno, infatti, in relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19, sono state adottate delle misure di contenimento del contagio che hanno impattato in particolar modo sui punti vendita di gioco legale, costretti ad oltre 300 giorni di chiusura completa delle proprie attività commerciali.
Tali chiusure – prosegue Confesercenti – possono essere considerate una delle principali cause alla base del calo della raccolta su rete fisica di oltre il 47% rispetto al 2019; a tal proposito, la stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli evidenzia che “una larga fetta della raccolta è stata assorbita dal mondo del gioco illegale, a riprova di come il gioco pubblico e il presidio del territorio tramite gli esercizi autorizzati sia un argine fondamentale contro il dilagare del gioco illegale in mano alla criminalità organizzata”.
Lo stesso Procuratore Nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, a margine della presentazione del Libro Blu, ha ribadito tale concetto, affermando proprio che la chiusura del gioco autorizzato comporta necessariamente una riapertura dei canali di gioco illegale, evidenziando quindi come la riacutizzazione di questi fenomeni sia da considerarsi una conseguenza inevitabile dei momenti di chiusura, come quello verificatosi durante la pandemia.
In aggiunta a ciò, nel 2020, con riguardo al comparto dei giochi – spiega ulteriormente Confesercenti – si è registrata una complessiva contrazione delle segnalazioni all’Unità di Informazione Finanziaria (-11% rispetto al 2019) attribuibile alle misure restrittive imposte per la gestione dell’emergenza. Tale dato mette in evidenza il ruolo proattivo svolto dagli esercenti del comparto nella segnalazione delle operazioni sospette, in assenza del quale si registra un inevitabile incremento delle opportunità di esercizio illegale o abusivo delle attività.
“Secondo le nostre stime, nel corso del 2020, la raccolta di gioco illegale ha sfiorato i 22 miliardi di euro” afferma il Coordinatore Nazionale Corrado Luca Bianca. “Si tratta di un dato allarmante che deve farci riflettere. Alla luce di ciò e di quanto affermato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalle autorità competenti, chiediamo che venga formalmente riconosciuto il nostro ruolo di presidio di legalità sul territorio, affinché i nostri esercenti possano finalmente riacquisire la dignità che spetta loro in quanto operatori di gioco legale autorizzati dallo Stato”.