Cresce l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue. A ottobre 2019 si stima un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+6,1%) e una contrazione per le importazioni (-3,9%). Lo rileva l’Istat in una nota.
I dati. L’incremento congiunturale – spiega l’Istituto – è trainato dal forte aumento delle vendite di beni strumentali (+21,4%) mentre tutti gli altri raggruppamenti principali di industrie sono in diminuzione. Dal lato dell’import, la flessione congiunturale è più intensa per l’energia (-12,2%). Gli acquisti di beni di consumo durevoli (+2,8%) sono invece in aumento.
I settori coinvolti. Nell’ultimo trimestre mobile (agosto-ottobre 2019), – si legge nella nota – la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta positiva (+2,9%) ed è particolarmente intensa per l’energia (+21,0%) e i beni strumentali (+5,1%). Nello stesso periodo, le importazioni mostrano una lieve diminuzione congiunturale (-0,7%), determinata dall’energia (-3,2%).
Crescono le esportazioni. A ottobre 2019, – sottolinea l’Istat – le esportazioni sono in marcato aumento su base annua (+8,4%). L’incremento è rilevante per i beni strumentali (+17,4%). A differenza delle esportazioni, le importazioni registrano una marcata flessione tendenziale (-9,3%) principalmente determinata dall’energia (-25,0%). – prosegue l’Istat – Il saldo commerciale a ottobre 2019 è stimato pari a +5.969 milioni, in forte aumento rispetto a +2.837 milioni di ottobre 2018. Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +54.581 milioni di gennaio-ottobre 2018 a +59.702 milioni di gennaio-ottobre 2019).
Gli acquisti per aree geografiche. A ottobre 2019 un marcato aumento tendenziale contraddistingue le vendite verso paesi Asean (+25,1%), Stati Uniti (+24,5%) e Russia (+21,5%). Al contrario, l’export verso i paesi Opec (-16,8%) è in forte diminuzione. – conclude l’Istat – Gli acquisti dai paesi Opec (-38,2%) e paesi Mercosur (-26,5%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In aumento gli acquisti da Stati Uniti (+15,9%) e Russia (+12,1%).