A gennaio 2020, per entrambi i flussi commerciali da e verso i paesi extra Ue, si stima un marcato aumento congiunturale, più ampio per le importazioni (+7,2%) rispetto alle esportazioni (+5,4%). E’ quanto rileva l’Istat in una nota.
L’incremento congiunturale dell’export – spiega l’Istituto – riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, in particolare energia (+13,6%), beni strumentali (+9,5%) e beni di consumo non durevoli (+4,5%). Dal lato dell’import, si rilevano aumenti su base mensile per energia (+13,2%), beni strumentali (+8,9%), beni di consumo non durevoli (+6,0%) e beni intermedi (+2,9%), mentre sono in diminuzione gli acquisti di beni di consumo durevoli (-1,1%).
Il confronto. Nel trimestre novembre 2019 – gennaio 2020, la dinamica congiunturale delle esportazioni verso i paesi extra Ue è negativa (-2,7%) e imputabile ai cali registrati per tutti i raggruppamenti principali di industrie, i più ampi per beni strumentali (-4,6%) e beni di consumo durevoli (-3,6%). Nello stesso periodo, anche per le importazioni, – si legge nella nota – si rileva un calo congiunturale (-1,7%) cui contribuiscono tutti i raggruppamenti e, in particolare, i beni intermedi (-2,5%), i beni di consumo non durevoli (-2,2%) e i beni strumentali (-1,9%).
I dati. A gennaio 2020, – prosegue l’Istat – le esportazioni sono in netto aumento anche su base annua (+4,4%). L’incremento è rilevante per energia (+24,5%) e beni strumentali (+10,1%). Le importazioni registrano un aumento tendenziale (+2,3%), determinato da energia (+11,0%), beni di consumo non durevoli (+6,2%) e beni strumentali (+3,8%). Il saldo commerciale a gennaio 2020 è stimato pari a -280 milioni (-586 milioni a gennaio 2019). Aumenta – si legge ancora – l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +2.719 milioni per gennaio 2019 a +3.319 milioni per gennaio 2020).
L’export. A gennaio 2020, – sottolinea l’Istat – l’export verso Turchia (+35,1%), Giappone (+33,1%), paesi Opec (+16,0%) e Stati Uniti (+9,5%) è in forte aumento su base annua. In diminuzione, le vendite di beni verso India (-15,2%), Cina (-11,9%) e paesi Mercosur (-4,1%). Gli acquisti da Medio Oriente (+17,3%), Stati Uniti (+15,7%), India (+11,7%), paesi Asean (+7,1%) e paesi Opec (+6,8%), registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In diminuzione – conclude l’Istat – gli acquisti da paesi Mercosur (-32,9%), Russia (-27,4%) e Svizzera (-3,1%).