A febbraio 2021 si stima un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio del 6,6% in valore e del 7,2% in volume. La crescita è dovuta al marcato recupero dei beni non alimentari (+14,8% in valore e +15,4% in volume), mentre i beni alimentari sono in calo (-2,4% in valore e -2,2% in volume). Sono i dati comunicati dall’Istat attraverso una nota.
Nel trimestre tra dicembre 2020 e febbraio 2021, le vendite al dettaglio diminuiscono, in termini congiunturali, del 2,2% in valore e del 2,6% in volume. I beni non alimentari calano del 4,1% in valore e del 5,0% in volume, mentre le vendite dei beni alimentari sono in crescita (+0,1% in valore e +0,5% in volume).
Su base tendenziale, – spiega l’Istituto di statistica – a febbraio 2021, le vendite al dettaglio diminuiscono del 5,7% in valore e del 7,0% in volume. La flessione è simile per i beni non alimentari (-6,0% in valore e -7,8% in volume) e per i beni alimentari (-5,5% in valore e -5,6% in volume).
Tra i beni non alimentari, si registrano diminuzioni tendenziali diffuse, ad eccezione di dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+12,0%) ed elettrodomestici, radio, tv e registratori (+8,9%). Le flessioni maggiori riguardano calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-12,7%) e prodotti farmaceutici (-12,3%).
Rispetto a febbraio 2020, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce in quasi tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (-5,8%), le imprese operanti su piccole superfici (-7,6%) e le vendite al di fuori dei negozi (-6,6%). Solo il commercio elettronico mostra un forte aumento (+35,8%), conclude la nota dell’Istat.