La società Mediapro, nata in Spagna e partecipata al 53,3% dal gruppo cinese Orient Hontai Capital, ha proposto alla Lega Calcio la creazione di un canale ad hoc sulla serie A che, dal 2021 e per sei anni, trasmetterà tutte le partite del campionato italiano. I soldi in ballo sono molti, ma i presidenti delle 20 squadre che avrebbero dovuto scegliere se accettare o meno l’offerta, hanno rimandato la decisione entro il 30 settembre di quest’anno.
La proposta. Secondo l’accordo, Mediapro acquisterebbe la totalità dei diritti e dovrebbe realizzare, con la partnership della Lega Calcio, il canale tv dedicato, versando almeno 1,150 miliardi di euro a stagione, più 55 milioni per diritti d’autore e 78 per costi di produzione, il totale comunque raggiungerà circa 1,3 miliardi di euro l’anno che, essendo superiore alle offerte di SKY e DAZN, garantirebbe margini di guadagno maggiori.
La linea della prudenza. Nonostante l’offerta venga valutata positivamente dalla Lega Calcio, prevale la linea della prudenza portata avanti dal presidente del Torino Urbano Cairo e da quello della Juventus Andrea Agnelli: la decisione è stata rimandata a settembre in accordo con il presidente Gaetano Micciché che ha accolto di buon grado il rinvio, anche per evitare eventuali spaccature. Non è da trascurare che tra la Lega e la Mediapro vi sia un procedimento al momento “congelato” proprio per favorire le trattative; ma in caso di rifiuto la Lega dovrà versare alla Mediapro 180 milioni di penale.
Gli effetti sul mercato. I due big dei diritti tv, SKY e DAZN, uscirebbero da un eventuale accordo tra le parti decisamente danneggiati. In particolare SKY, secondo qualche quotidiano nazionale, che tra i suoi 5.1 milioni di abbonati ne conta 3.2 solo nel settore calcistico rischia di andare incontro ad un grande ridimensionamento in termini di retribuzioni e programmazione, rischiando di vedersi costretta a sopprimere SkySport24.