Due ruote, un telaio, un manubrio, un paio di pedali e una catena che ne trasmette il movimento: da due secoli la bicicletta fa muovere l’umanità, grazie a un meccanismo semplice, economico, pulito, essenziale e allo stesso tempo perfetto. Oggi i materiali e la tecnologia la rendono più comoda, agile e fruibile da tutti. Basti pensare che in Italia viene venduta una bicicletta ogni 20 secondi e nello scorso anno nel Bel Paese ne sono state acquistate in tutto oltre 1milione e 600mila.
L’Italia che pedala fa, quindi, da traino per l’economia del Paese. Ed è proprio di questo che si parla nel volume “Bikeconomy” scritto dagli autori Gianluca Santilli e Pierangelo Soldavini, che ricostruiscono il percorso che ha trasformato quello che era un semplice mezzo di trasporto in un volano di sviluppo per una nuova economia. A partire dalle fabbriche, dove si continuano a produrre biciclette con tecnologie e materiali sempre più avanzati, fino alle ciclofficine urbane, in cui non solo si condivide l’arte della manutenzione ma si innesca l’innovazione all’insegna della sostenibilità, veri e propri luoghi di trasmissione di saperi artigianali e manuali, in cui i giovani diventano protagonisti.
La bicicletta si evolve così in una soluzione per la mobilità delle megalopoli del futuro, che interseca la nuova economia della condivisione, la logistica delle consegne a domicilio e una rinnovata filosofia del benessere e del movimento lento. Un emblema di questa vera e propria bikeconomy è il cicloturismo, tanto lento, esperienziale e riflessivo, quanto ricco – una potente opportunità di rilancio per le economie dei territori del Belpaese. Dati recenti Ismart-Legambiente-Unioncamere indicano in oltre 7,5 miliardi di euro il valore generato in Italia nel 2018 dal solo cicloturismo, che ha coinvolto 6,7 milioni di persone.
Se al cicloturismo si aggiunge l’utilizzo quotidiano della bici, si comprende quanto significativo sia il comparto della ciclabilità; così significativo da “meritarsi” anche un indice proprio, il PIB, Prodotto Interno Bici. È lungo le strade di questa “nuova economia delle due ruote” che gli Autori accompagnano il lettore, illustrando le potenzialità della bikeconomy – che ha un valore, nella sola UE, di oltre 500 miliardi di euro (fonte European Cyclist Federation – Osservatorio Bikeconomy) – ed esplorandone tutte le dimensioni. Il tutto facendoci appassionare alle storie dei campioni di ieri e di oggi e degli imprenditori del mondo della bicicletta, evidenziando aspetti, protagonisti e storie anche poco noti, ma di significativo impatto. Basti citare il caso di Ciclochard, un gruppo di ragazzi che fa volontariato di strada, scegliendo la bicicletta come strumento per insegnare un mestiere ai senza fissa dimora.