Il gruppo bancario svizzero Ubs chiude il secondo trimestre con un utile netto attribuibile agli azionisti di 1,39 miliardi di dollari, registrando una crescita dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2018. A renderlo noto è il gruppo in una nota nella quale precisa che si tratta del più alto risultato del secondo trimestre dal 2010. L’utile è superiore alle attese degli analisti consultati da Bloomberg che si fermavano a 957 milioni.
Per quanto riguarda il capitale, Ubs mostra un indice Cet1 del 13,3%. Ubs rileva comunque come restano rischi al ribasso per l’economia globale e l’atteso taglio dei tassi di interesse, da parte delle banche centrali, continuerà ad avere effetti negativi sui margini di interesse.
Questo risultato è stato raggiunto nonostante condizioni di mercato più difficili rispetto all’anno scorso, come ha dichiarato il Ceo Sergio P. Ermotti: “Nel secondo trimestre, non solo siamo progrediti rispetto a un già solido secondo trimestre 2018, ma abbiamo realizzato l’utile netto più alto di un secondo trimestre dal 2010. Ancora una volta il nostro modello operativo ha dimostrato la sua forza e la sua capacità di generare ritorni competitivi persino in condizioni di mercato lontane da quelle dello scorso anno. Complessivamente i nostri obiettivi rimangono invariati: realizzare una crescita sostenibile e profittevole di lungo termine, investendo nelle nostre attività e offrendo rendimenti attraenti per gli azionisti”.