Al suo secondo intervento ufficiale da quando è in carica come presidente della Bce, l’ex direttrice generale del Fondo Monetario, Christine Lagarde ha ripreso uno dei cavalli di battaglia di Mario Draghi: la politica monetaria non basta e serve anche il contributo delle politiche degli Stati, che devono investire di più.
“La politica monetaria potrebbe raggiungere il suo obiettivo più rapidamente e con meno effetti collaterali se altre politiche sostenessero la crescita al suo fianco”, ha detto Lagarde durante un convegno a Francoforte, evidenziando che un “elemento chiave è la politica fiscale dell’area dell’euro e gli investimenti sono una parte particolarmente importante della risposta alle sfide odierne. La politica monetaria continuerà a sostenere l’economia e rispondere ai rischi futuri in linea con il nostro mandato di stabilità dei prezzi”.
Rafforzare la domanda interna “può proteggere i posti di lavoro quando si ferma la crescita globale”. Ciò avviene – ha aggiunto – “perché la domanda interna è più legata ai servizi – che richiedono più lavoro – mentre la domanda esterna è più legata alla produzione, che richiede meno lavoro”.Questo processo – ha detto Lagarde – “è in atto nell’area dell’euro: la resilienza dei servizi è la ragione principale per cui l’occupazione non è stata ancora influenzata dal rallentamento globale della produzione”.
Favorire il riequilibrio. Secondo la Lagarde, “c’è anche un secondo vantaggio nel rafforzare l’economia domestica, e cioè che così si facilita il riequilibrio” fra i diversi paesi dell’Eurozona. “I paesi in surplus tendono a crescere più velocemente rispetto all’economia mondiale durante i periodi di ripresa globale, ma anche a contrarsi più bruscamente durante i periodi di recessione globale, mentre per i paesi in deficit, è il contrario”, ha detto ancora.
“Siamo di fronte a un contesto globale caratterizzato dall’incertezza. Ma credo che, se affronteremo questa sfida nel modo giusto, possa anche essere una finestra di opportunità. – ha ribadito Lagarde – Abbiamo una possibilità unica di rispondere a un mondo in evoluzione e stimolante investendo nel nostro futuro, rafforzando le nostre istituzioni comuni e dando più forza alla seconda economia più grande del mondo. Secondo la numero uno della Bce, questo “richiede di pensare diversamente all’Europa. Quasi certamente non sarà facile. Ma come disse una volta San Francesco d’Assisi, “inizia facendo ciò che è necessario, quindi fai ciò che è possibile e all’improvviso stai facendo l’impossibile.”