Dopo otto anni, l’ormai ex presidente della Bce, Mario Draghi, ha ufficialmente detto addio al proprio incarico europeo e lo ha fatto proprio dalla sede di Francoforte, tra gli applausi dei principali leader europei. Quella di oggi è stata una cerimonia d’addio, ma anche un passaggio di testimone: tra i presenti non poteva infatti mancare Christine Lagarde, chiamata a succedergli dal primo novembre alla leadership della Bce. È a lei che Draghi guarda fiducioso, felice di – stando alle sue parole – “lasciare la Bce in buone mani”.
Il saluto di Sergio Mattarella. “Mario Draghi, in questi otto anni, è stato autorevolmente al servizio di un’Europa più solida e inclusiva” ha dichiarato il Presidente della Repubblica Mattarella, sottolineando la qualità del lavoro svolto da Draghi. Il suo maggior merito, a detta di Mattarella (e non solo), è stato infatti quello saper interpretare “la difesa della moneta unica come una battaglia da condurre con determinazione contro le forze che ne volevano la dissoluzione”.
“Nel 2011 l’impatto della crisi finanziaria imponeva all’unione e alla Banca, in primo luogo, un cambio di passo.” Ha poi ricordato Mattarella, sottolineando inoltre come “la sfida fosse presto divenuta esistenziale: sconfiggere la percezione della possibilità, se non del rischio, di dissoluzione dello stesso eurosistema. Una possibilità, e un rischio, che oggi possiamo considerare sconfitti”. Della stessa posizione si è detta la cancelliera Angela Merkel, che rivolgendosi direttamente a Draghi, non ha mancato di rivolgergli parole di gratitudine e ammirazione: “La tua leadership è stata importante, direi cruciale, per il contributo alla stabilità dell’Eurozona”.
Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha salutato con soddisfazione il lavoro svolto fin ora dall’uscente Presidente della Bce, “che – stando a quanto si legge sul sito Ansa – ha portato molto in alto il sogno europeo”. È in questo senso che Macron nel suo discorso ufficiale lo ha definito “un degno erede dei padri fondatori dell’Europa”, al pari dei suoi “illustri compatrioti Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli”. E, ancora una volta, Draghi, da parte sua, non ha mancato di sottolineare e ribadire la propria fede europeista, rivolgendosi a tutti i presenti con parole tanto sintetiche quanto inequivocabili: “È davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno”.