I dati sull’andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre sono una sintesi più articolata nelle sue specificità di quanto era già emerso dai dati diffusi mensilmente. Risultano con estrema chiarezza le difficoltà che stanno vivendo le imprese dei servizi, le più esposte alla crisi. La perdita di occupati si concentra quasi esclusivamente nei settori che compongono l’aggregato (-810mila nel confronto annuo su 841mila totali ) con un significativo contributo degli indipendenti, -197mila in meno nel confronto annuo. Sono questi i dati che emergono da una nota diffusa da Confcommercio.
Particolarmente colpito il commercio e le attività di servizi di alloggio e di ristorazione, che non bisogna trascurare offrono a molti giovani tra la primavera e l’estate opportunità di lavoro. “I timidi segnali di ripresa registrati a luglio non dovrebbero aver modificato questa situazione considerato che gli occupati indipendenti continuano a diminuire”. Questo è il commento di Donatella Prampolini responsabile Commissione Lavoro di Confcommercio ai dati Istat.
I dati sull’occupazione. Nel secondo trimestre del 2020 gli occupati sono diminuiti, a causa dell’emergenza sanitaria e del lockdown, di 470.000 unità rispetto al primo trimestre e di 841.000 unità rispetto al secondo trimestre 2019. I dati emergono dall’Istat nell’indagine sul mercato del lavoro sottolineando che la riduzione è dovuta soprattutto al calo dei lavoratori a termine e degli indipendenti. Rispetto al secondo trimestre 2019 i dipendenti a termine sono diminuiti di 677.000 unità (-21,6%) mentre gli indipendenti hanno perso 219.000 unità (-4,1%) a fronte di un -3,6% dell’occupazione complessiva, i dipendenti stabili sono aumentati su base tendenziale di 55.000 unità (+0,4%) Nel periodo era in vigore il blocco dei licenziamenti. Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni – conclude Confcommercio – scende al 57,6%.