Manuela parcheggia la sua macchina davanti alle serre di un vivaio. A prima vista, sembra una cliente qualunque. Una delle tante donne che, in vista della stagione estiva, decide di adornare la propria casa con piante e fiori. Ma ciò che la contraddistingue è che quel bagagliaio colmo di verde non è un semplice passatempo: è diventato da quasi due anni la sua principale fonte di guadagno.
Lei, trentatré anni, madre single, gira con la sua auto per le vie di piccole cittadine e paesini limitrofi alla zone in cui risiede in cerca di persone interessate a comprare i suoi fiori. Niente di particolare si potrebbe pensare. La vendita porta a porta è una delle forme più antiche del commercio: esiste da sempre. Dov’è quindi la novità? La nota distintiva è il servizio aggiuntivo che la donna fornisce ai suoi clienti a domicilio. “Non mi limito a vendere i fiori e le piante che acquisto al vivaio, ma mi offro personalmente per interrarle o invasarle – spiega- Mi serviva qualcosa di particolare per indurre la gente a comprare. È vero, in alcuni casi, avere un venditore porta a porta può far comodo. Penso, per esempio, ai signori anziani, a chi non ha la patente o a coloro che non hanno la voglia o la possibilità di muoversi. Ma è altrettanto vero che chi ha l’occasione preferisce andare direttamente al vivaio a comprare ciò che preferisce. La scelta è più ampia e il risparmio non è da sottovalutare. Per questo ho pensato che il semplice vendere, seppur a prezzi modici, non sarebbe stato sufficiente”.
Un’idea originale, quella della giovane mamma, che ha da subito catturato l’approvazione della gente, raccogliendone l’adesione. “Credo che inizialmente, più che l’idea in sé, premiassero la forza di volontà, il non rimanere con le mani in mano. Le persone apprezzavano lo sforzo, l’inventiva e la creatività, solo in un secondo momento hanno cominciato a considerare il servizio in quanto tale”.
Desiderosa di accrescere la sua attività e di fornire una gamma sempre più variegata ed articolata di servizi, Manuela ha iniziato ad approfondire l’arte del giardinaggio. “Ho imparato a curare i fiori in base alla tipologia, al clima e alla luce, ho appreso le principali tecniche di potatura delle piante e mi sono informata sui migliori prodotti di cura e difesa del verde – confessa la donna- Ora capita spesso che i clienti abituali mi chiedano consigli o, ancor più, piccoli lavoretti di giardinaggio”.
Che cosa c’è allora di diverso dalle prestazioni fornite da un giardiniere? “Il giardiniere è un professionista. Si occupa non solo di fiori e piante, ma anche di design. Crea aiuole, aree verdi, composizioni ornamentali. È una figura professionale specializzata. Il mio lavoro non è paragonabile, non sono qualificata; diciamo che mi considero una semplice appassionata di giardinaggio e botanica che mette la sua esperienza, se così vogliamo definirla, a servizio degli altri”.
“In principio sono state le circostanze a far sì che io mi mettessi in gioco. Mi sono dovuta inventare un lavoro e ho dovuto farlo alla svelta. Ho quindi investito su ciò che amavo fare, anche se solo per hobby, e ne ho ricavato un impiego. Ora, a distanza di due anni, posso dire che ne sono particolarmente fiera”.