C’è chi la mattina si alza dal letto per andare al lavoro e chi, invece, va a letto per lavorare. È il caso di Roisin Madigan, giovane studentessa di Birmingham, che nell’estate 2009 fu assunta dalla Simon Horn Ltd, azienda londinese specializzata nella vendita di letti di lusso, per diventare la loro personale luxury bed tester.
Dopo la pubblicazione dell’annuncio, all’azienda pervennero oltre 400 candidatura in una sola giornata, ma Roisin sbaragliò la concorrenza, aggiudicandosi così 1000 sterline al mese ed un lavoro davvero invidiale.
I suoi compiti? Rimanere a letto dalle dieci del mattino fino alle sei del pomeriggio nello showroom di Edgbaston, per poi riportare la sua esperienza e le sue impressioni nel blog. “Sappiamo esattamente quello che vogliamo da lei – dichiarava Craig Roylance, general manager della Simon Horn Ltd – Roisin non solo testerà i letti, ma la metteremo in diverse condizioni fisiche ed ambientali: sotto effetto della caffeina e dell’alcol, con differenti gradazioni di luce e di temperatura, con vari arrangiamenti sonori, …”.
Il perché di questa iniziativa alquanto originale venne spiegato dallo stesso Royalance, “È un modo un po’ eccentrico per fare qualcosa di molto serio. Ci interessiamo di letti e lo facciamo con passione. Abbiamo voluto effettuare queste indagini sul sonno per aiutare il nostro team di vendita, ma ancor più i nostri clienti. Cercavamo qualcuno interessato a testare i nostri letti e in grado di scrivere su di essi – chiosò il general manager – Ma non solo. Siccome esistono diversi fattori che influenzano un sonno sereno, come il bere, la luce, la temperatura, ecc…, abbiamo cercato di capire fino a che punto dormire su un buon letto facesse la differenza”.
Ma l’idea non era del tutto nuova. Qualcosa di simile era già accaduto nel 2005, quando la catena alberghiera Travelodge Hotels incaricò Wayne Munnelly, direttore commerciale, di testare i 25 mila letti dell’azienda. Il compito del “director of sleep”, come fu soprannominato Munnelly, era quello di garantire un sonno quanto più confortevole possibile ai clienti, esaminando cuscini, coperte, materassi fino ad arrivare al controllo dell’illuminazione della stanza ed alla verifica dell’isolamento acustico delle pareti.