Roma, 07.03.2016 – La fotografia di Eurostat sui canali principali di ricerca di lavoro in Italia, ripresa da tutti i media in questi giorni, ha fatto passare un messaggio parziale: la ricerca del lavoro in Italia avviene soprattutto tra conoscenti e familiari. I dati resi noti avvalorano questa conclusione: l’84,3 per cento di chi cerca lavoro in Italia lo fa tra la cerchia di amici e parenti contro il 39,6 per cento della Germania. Questo dato, in realtà, per ciò che riguarda l’Italia se letto da solo è parziale e fuorviante. E lo dicono i dati dell’Istat.
“La ricerca del lavoro in Italia, da tempo ormai, è multicanale – spiegaGiuseppe Biazzo, Amministratore Delegato dell’Agenzia per il Lavoro Orienta -. Nel senso che chi cerca lavoro, oggi, lo fa attivando contemporaneamente tute le possibilità presenti: famiglia, conoscenze, recruiting online, intermediari privati, candidature dirette, Agenzie per il Lavoro, Centri per l’impiego, recruiting Day e così via. È in questa chiave che va interpretata la realtà della ricerca del lavoro in Italia. È un errore pensare che questa fondamentale attività avvenga solo attivando uno solo di questi canali. In questo senso il messaggio che è passato sui media sula base dei dati di Eurostat è parziale e fuorviante perché non corrisponde alla realtà”.
Oltre un terzo dei giovani tra i 15 e i 34 anni, il 39,8 per cento, – secondo l’Istat – ricorre ai vari canali di intermediazione per trovare un lavoro, come le Agenzie per il Lavoro, i Centri per L’Impiego e altri intermediari privati. La Rete, poi, risulta uno dei canali più utilizzati al quale si affidano oltre il 63 per cento dei giovani, (dati del 2013). E il trend è in costante crescita: siamo passati dal 41,5 per cento del 2008 al 63,6 per cento del 2013. Una tendenza di crescita che porterà la Rete nei prossimi anni a diventare probabilmente il primo canale. Il 76,3 per cento invia direttamente il Curriculum Vitae. E poi c’è il canale familiare all’ 81,9 per cento, ma che va letto dentro uno scenario di ricerca di del lavoro ti tipo multicanale. Si rivolgono, in sostanza, in tutte le direzioni possibili per accrescere opportunità di impiego.
“E poi bisogna intendersi su cosa vuol dire trovare lavoro nella cerchia delle proprie amicizie – spiga Biazzo – . Una delle nuove competenze strategiche per il mercato del lavoro di oggi e di domani sarà la capacità di creare relazioni di valore, è il cosiddetto networking, che significa rafforzare e ampliare la propria rete di relazione in un‘ottica sinergica e di scambio anche attraverso un uso consapevole e strategico di tutte le possibilità relazionali, tra cui i social network, LinkedIn in primis, ma non solo. In altre parole, per trovare lavoro e fare carriera contano le relazioni personali, guardate da una prospettiva e angolatura nuove e diverse: non più la vecchia e deleteria raccomandazione, ma la capacità di creare e sviluppare una rete di rapporti personali rispetto alle proprie aspettative di lavoro e al proprio progetto e sogno nel cassetto”.