Sarebbe bello avere a casa un’amica che ci aiuta a preparare una cena per un’importante ricorrenza. Sarebbe bello riuscire a servire agli amici, che vengono a farci visita, quel piatto che una volta preparava la nonna. Sarebbe bello ancora osservare uno chef, mentre dà vita a un menù pensato da noi e, intanto magari, potergli fare qualche domande, per capire i segreti della sua cucina. Oggi, tutto questo è possibile. Parliamo di una moda proveniente dagli Stati Uniti, che si sta diffondendo anche in Italia, dando l’opportunità a cuochi professionisti e non in cerca di occupazione di “reinventarsi”.
Si chiama chef a domicilio ed è molto più di un semplice servizio di catering. Lo chef a domicilio è un vero e proprio artista della cucina, pronto a entrare nelle case di tutti per dare una mano con cene, feste e ricorrenze da non dimenticare. Maria Elena Curzio, napoletana di origine e catanese di adozione, ha fondato, nel 2011, l’Associazione nazionale cuoche a domicilio, sostenuta dal grande chef Gennaro Esposito e dall’entusiasmo delle altre socie fondatrici.
Le ricette di casa – “Mi sono resa conto che c’era voglia di un ritorno alla semplicità – mi racconta Maria Elena Curzio, la presidentessa dell’associazione cuoche a domicilio -. Molti amici mi chiedevano di preparare per loro dei piatti per le cene in famiglia: avevano voglia di provare una cucina rustica, con i piatti della tradizione, con un occhio rivolto anche alla genuinità dei prodotti”. L’intento principale dell’associazione, infatti, è quello di far riscoprire antiche ricette locali, oggi un po’ dimenticate: “Ci chiamano molti turisti e stranieri che vogliono provare la nostra cucina locale e, nello stesso tempo, osservare da vicino come si preparano i piatti tipici. Ci chiamano anche tante famiglie italiane, però, che desiderano passare in tranquillità, nella propria casa, una serata spensierata, in compagnia di amici, parenti e profumi della propria terra”.
Abc della cuoca a domicilio – Maria Elena Curzio ha deciso di creare una rete di cuoche per riuscire a soddisfare i palati di tanti italiani: oggi l’assocazione conta oltre una trentina di socie che si dividono per regione. “Può capitare, però, di essere chiamati in un’altra città per preparare in casa di qualcuno una cena tipica – spiega Maria Elena -. Io per esempio lo scorso anno da Catania sono stata chiamata da una famiglia di Roma, per preparare nella loro cucina un piatto tipico della mia terra d’origine: la pizza fritta napoletana. Le nostre sono cene casalinghe, con piatti semplici che vanno bene per tutti”. Insieme al cliente il cuoco a domicilio concorda il menù, poi si occupa della spesa, contattando i produttori locali, e infine tra i fornelli di una casa sconosciuta fino a poco prima, prepara la cena, occupandosi anche dell’impiattamento e del servizio in tavola: “Ci piace l’idea di raccontare un piatto – dice Maria Elena -, un po’ come se fossimo dei menestrelli. Per questo, quando serviamo la cena, raccontiamo la storia di quella ricetta, magari spiegando dove poter reperire gli ingredienti, consigliando produttori e aziende agricole. In questo modo veicoliamo una cultura orale, che rischia di perdersi se ci si allontana troppo dalla cucina ‘del focolare’. Oggi è un lusso e un privilegio poter ospitare a casa propria gli amici di una vita”.
Un cuoco per tutti – Grande attenzione, poi, è rivolta alle intolleranze e alle allergie: “Non voglio far sentire nessuno in imbarazzo a tavola”, dice Maria Elena. E così si disegnano menù ad hoc, scegliendo ricette che possano andar bene anche per i celiaci o per gli intolleranti al lattosio. “Si rivolgono a noi professionisti molto indaffarati con il lavoro, che hanno poco tempo per mettersi ai fornelli, oppure famiglie con molti figli che vogliono avere la tranquillità di passare una serata in casa con gli amici”. Il prezzo delle cene ‘su misura’ dell’associazione di Maria Elena sono comunque alla portata di tutti: i menù variano dai 25 euro ai 35 euro a persona. “Siamo donne, mamme e cuoche. Abbiamo un’età che oscilla dai 35 ai 70 anni. Abbiamo figli a casa e magari anche un altro lavoro. La nostra passione però resta la cucina e la voglia di continuare a preparare le ricette di casa. Molte socie dell’associazione, infatti, sono mamme-casalinghe che hanno voluto ritagliarsi un nuovo spazio fuori casa, magari nel momento in cui sono cresciuti i figli e la situazione economica generale obbligava a rimboccarsi le maniche”. Quando riesce, poi, Maria Elena organizza anche dei corsi di cucina nella propria casa e si occupa anche di preparare, con le altre cuoche a domicilio, i banchetti per grandi manifestazioni ed eventi enogastonomici.
Vuoi diventare cuoco a domicilio? – Requisito fondamentale per entrare a far parte dell’associazione è il certificato per la manipolazione degli alimenti, un attestato rilasciato dalla Confcommercio. Poi è necessario dimostrare di saper cucinare in gruppo e per tante persone. Maria Elena arriva a preparare anche dieci cene al mese, per un numero di ospiti che varia da due persone fino a un massimo di ottanta commensali: “Una volta una signora di Catania mi ha sentito alla radio, mentre raccontavo la ricetta di un piatto tipico siciliano. Mi ha subito telefonato, chiedendomi di preparare la cena di laurea della figlia. C’erano ben cento invitati: è stata una serata che non dimenticherò mai. Intanto, perché mi sono dovuta mettere alla prova, districandomi tra i fornelli di casa, che non sono come quelli dei grandi ristoranti. E poi non dimentichiamoci che ho dovuto cucinare da sola un menù siciliano, per così tanti ospiti, tutti siciliani. La paura di sbagliare era enorme, credevo di non farcela”.
Vai la sito dell’associazione delle cuoche a domicilio.