Habacus, start-up innovativa che opera nel campo della finanza a servizio dell’istruzione, in accordo con l’Associazione Nazionale ITS, ha lanciato lo scorso dicembre un bando per 100 borse di studio, per un valore di 500 euro l’una, a 100 studenti iscritti ad uno degli ITS italiani riconosciuti da INDIRE – Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa. La risposta degli studenti non si è fatta attendere con un boom di adesioni: il numero delle richieste è aumentato di 20 volte tanto.
Il successo dell’iniziativa conferma la necessità che la finanza intervenga a sostegno della formazione per creare competenze e favorire sviluppo e professionalizzazione. Diverse ricerche suggeriscono che la mancanza di finanziamento rappresenti in Italia un ostacolo all’accesso agli studi. In termini di tasse universitarie, il nostro è tra i Paesi europei con il più alto contributo medio (superiore a 1.000 euro e più alto rispetto a Francia e Germania) a fronte di scarsi finanziamenti per gli studenti.
Le borse di studio finanziate da Habacus vanno a complemento del prestito Per Merito per gli studenti iscritti a uno degli ITS appartenenti all’associazione e certificati da Habacus. In questo la start-up si è ispirata al modello tedesco “BAföG”, la legge federale rivolta agli studenti di scuole superiori e università che dal 1971 ha supportato oltre 4 milioni di studenti e che prevede l’erogazione di un supporto finanziario strutturato per metà come borsa di studio e per altra metà come prestito a interessi zero. La borsa erogata da Habacus è soggetta agli stessi criteri di erogazione di base del prestito studentesco a cui si affianca. Per ottenere la borsa, lo studente aderisce al bando, fa domanda di ottenimento del prestito e, una volta certificato da Habacus, riceve l’importo della borsa sul conto corrente aperto per il prestito, a dimostrazione della perfetta complementarietà dei due strumenti. Sono richiesti l’aderenza e il buon esito del processo di certificazione del prestito per essere nelle condizioni di usufruire della borsa senza l’obbligo di utilizzo parziale o totale del prestito medesimo.
L’iniziativa è volta a sostenere l’accesso a percorsi di studio con missione professionalizzante e diffondere consapevolezza della finanza quale leva di sviluppo personale dello studente. Parallelamente, consente di immettere nel mercato del lavoro le competenze di cui le imprese hanno bisogno. Il lancio dell’iniziativa ha creato enorme elasticità nella domanda di prestito: la media delle richieste di certificazione Habacus provenienti dal canale ITS è passata dalle 4 al mese tra febbraio 2019 e novembre 2020 alle 80 al mese. Registrate a dicembre 2020 e gennaio 2021.
“La risposta ottenuta dal lancio delle borse dimostra l’efficacia di aggregare risorse a sostegno di una formazione professionalizzante, come sottolineato anche dal Premier Draghi, che ha posto l’accento sulla necessità di investire proprio negli ITS, uno strumento fondamentale nel nostro Paese che sforna numeri di occupazione importanti, oltre l’80% degli studenti diplomati trova un’occupazione” – sottolinea Camilla Budelli, COO di Habacus. “In linea con gli investimenti previsti dal Next Generation UE in istruzione e ricerca, con questa iniziativa anche Habacus intende partecipare al rilancio degli ITS, con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli iscritti, ad oggi poco meno di 20.000, entro il 2023/2024”.
“Come insegna l’esperienza tedesca – aggiunge Paolo Cuniberti, CEO di Habacus – possiamo considerare questa iniziativa anche nel nostro Paese un’ottima prova di fattibilità: la combinazione di borse e prestiti di studio è uno strumento ideale di vera educazione finanziaria applicata, che consente una graduale e consapevole adozione degli strumenti finanziari da parte dei giovani, che imparano a comprenderne l’utilità e a superarne il timore. L’iniziativa aiuta ulteriormente a far comprendere che il prestito come investimento sulla propria istruzione è un beneficio importante nella propria vita e che non comporta un obbligo di indebitamento. Il nostro obiettivo è rendere questo modello scalabile quindi efficace in termini di impatto sociale”.
NOta stampa Habacus.