In tempi di crisi sperimentare nuove idee è spesso l’arma migliore per affrontare la realtà. Ingegno, creatività e fantasia diventano parole chiave.
È il caso di Luca, venticinque anni, studente di economia. Per sentirsi più indipendente e non gravare ulteriormente sulla situazione familiare, ha sperimentato mille lavoretti, dai call center al volantinaggio, dalle ripetizioni al servizio ai tavoli, e poi ancora pr, promoter e barista. Nessuna di queste occupazioni, però, riusciva a conciliarsi con i suoi impegni universitari. “Se la sera servivo ai tavoli, non sempre la mattina riuscivo ad andare a lezione. Per non parlare poi del periodo di esami- spiega Luca- Tra il lavoro e lo studio il tempo sembrava non bastare mai. Mi serviva un impiego da gestire facilmente, senza orari né scadenze, insomma un lavoro su misura”.
Una mattina l’idea. Da qualche mese fornisce un piccolo servizio per gli anziani del suo quartiere: commissioni a domicilio. “È nato tutto per caso. Quel giorno stavo andando al supermercato per mia nonna, che mi ha chiesto di prendere qualche prodotto anche per la vicina. Al mio ritorno la signora, oltre ai soldi della spesa, mi ha dato un piccolo compenso per il disturbo. Una specie di paghetta, un po’ come quando da bambini si aiutano i nonni o i genitori a fare qualche lavoretto e in cambio si ricevono i soldi per il gelato o per le figurine”.
Poco è bastato per far sì che Luca pensasse ad un progetto indipendente, proponendosi per lo svolgimento di semplici faccende. Piccole incombenze quotidiane che spesso, per problemi di salute o di età, possono diventare problematiche. Il passaparola ha fatto il resto. “Da lì a poco si è sparsa la voce. E così, complice la nonna, i vicini, gli amici o i conoscenti hanno iniziato a chiamarmi per banali commissioni. Sono persone anziane e muoversi per la città in auto o con i mezzi pubblici non è il massimo per loro, specie con borse pesanti. Spesso hanno figli che lavorano e che quindi non possono aiutarli nelle piccole operazioni di tutti i giorni”.
Pagare le bollette, fare la coda alle poste, andare in farmacia, fare la spesa, comprare le sigarette, compilare moduli, accompagnare a ritirare le pensioni, sono solo alcune delle richieste fatte sistematicamente a Luca.
Grazie ad una buona organizzazione ed una propensione alla pianificazione delle attività, la gestione del lavoro non è complicata, né particolarmente impegnativa. “In realtà non mi porta via molto tempo. Cerco di organizzare le richieste in modo tale da svolgerne quante più possibile insieme ed economizzare i tempi. Così quando ho un’ora buca o un giorno libero, dedico una parte della mia giornata a queste attività. Non ho orari da rispettare, posso tranquillamente espletare alcuni compiti mentre sono in giro per commissioni personali”.
Ci sono diverse catene di supermercati, onlus ed associazioni che offrono servizi simili, ma come spiega lui stesso “Di me si fidano. Sanno chi sono, ormai mi conoscono. Poi sicuramente c’è anche una componente “emotiva”, vogliamo chiamarla così? Vista la situazione economica, sono consapevoli che in questo modo mi permettono di guadagnare qualcosa. Diciamo che il nostro è uno scambio di favori – sottolinea- E poi alla fine c’è sempre un po’ di tempo per due chiacchiere”.
La ricerca di un’occupazione part-time che permettesse di conciliare lo studio con un piccolo profitto ha dato i suoi frutti. “Questa attività sposa in pieno quelle che sono le mie esigenze. Di sicuro non diventerò ricco; non ho mai pensato che questo potesse essere un lavoro vero e proprio. La mia rete di “clienti” è limitata; non ho creato un business, ma neanche mi interessa. Per il momento è solo un lavoretto che mi permette di avere una piccola entrata. E poi si sa, in tempi di crisi non si butta via niente”.