Mi hanno parlato di Manuela Malvasio il giorno in cui ero a Ivrea per accompagnare dei dirigenti di una multinazionale in un percorso di formazione all’Archivio Storico Olivetti. E’ stata una delle archiviste a segnalarmela. Aveva letto del cambio vita dell’Ingegnere delle soglie pubblicato su KONGnews alcuni mesi fa sempre in questa rubrica, ed aveva subito pensato di presentarmi Manuela “la sua si’ che è una storia interessante da raccontare, lei viveva già un sogno però ha scelto comunque di cambiar vita.”
Che sogno viveva? Lavorava in Chanel. Cosa fa ora? È Nella Cioccolata.
La curiosità è femmina, si sa, e quindi non ho resistito. Nel tardo pomeriggio ho portato gli ingegneri ad assaggiare la sua cioccolata e poi mi sono fermata con Manuela per scoprire cosa fa si’ che una donna preferisca la cioccolata a Chanel e Ivrea a Milano. Manuela è esattamente come mi sono sempre immaginata una donna Chanel: capelli raccolti, trucco curato e discreto, accessori misurati e quel tocco di fascino francese che rende stile ed eleganza inconfondibili.
Scopro che è nata e cresciuta ad Ivrea, che dopo il diploma di segretaria d’azienda e svariati viaggi in Francia per studiare il francese, ha scelto di seguire la sua passione per l’arte frequentando un corso di grafica e vetrinistica a Milano. Mi racconta che dopo due vittorie consecutive a concorsi come vetrinista ci fu l’occasione di un primo colloquio di lavoro con un cacciatore di teste. “È così che poi sono arrivata nella sede milanese di Chanel in Largo Augusto. Ricordo la doppia C incrociata sulla porta, ma sai, non pensavo si trattasse davvero di Chanel”.
Così Manuela inizia a vivere quello che in pochissimo tempo riconosce essere un vero e proprio sogno: quattordici anni in Chanel Italia nella divisione profumi, skin care e maquillage, con una crescita professionale interna fino a ricoprire il ruolo di Responsabile Trade Marketing & Visual merchandising rispondendo direttamente all’alta direzione. Anni di lavoro frizzante, vivace, intense, totalizzante. “Imparavo sempre cose nuove ed anche l’interazione con i colleghi, italiani e non, era molto stimolante”. Mentre Chanel Italia cresceva passando da 20 a circa 200 dipendenti Manuela cresceva in consapevolezza di se, competenze e relazioni.
“Poi, una sera a Milano, mi invitarono ad uno spettacolo di Laura Curino. Era lo spettacolo su Olivetti.” L’Olivetti di Ivrea, della città che Manuela aveva lasciato per vivere il suo sogno Chanel. “Ricordo le parole con cui terminava lo spettacolo- ma il sogno è’ brace che cova…basta un soffio, una scossa leggera – Quella sera sono tornata a casa, nel mio appartamento milanese che avevo appena finito di pagare e ho sentito di dover tornare ad Ivrea”.
La nostalgia di cui mi parla Manuela è legata ad un territorio, ad una dimensione più umana delle relazioni, ma non solo. I genitori avevano ormai chiuso la pasticceria gestita per decenni, limitandosi alla sola produzione industriale della cioccolata, e a Manuela mancava quel luogo di dolcezza, quello spazio di creazione. Ed ecco il primo passo di Manuela verso Nella Cioccolata. “Mi son detta: si’, torno a Ivrea, per fare cioccolata e così unirò il bello al buono.”
Quando i genitori cercarono di fermarla, di dirle di non abbandonare Chanel, Manuela ebbe gioco facile ricordando al padre di quando lui negli anni settanta si era dimesso dall’Olivetti, il sogno di tutti gli eporediesi e di molti italiani, per lavorare nella pasticceria. Così nonostante qualche contrarietà ed i tentativi dei colleghi e della direzione di Chanel di trattenerla, Manuela nel 2004 cambia vita: impara da suo padre e da maestri cioccolatieri i segreti di questo nuovo mondo, sceglie di mantenere il nome per la cioccolateria facendo la felicità della madre Nella, ed inizia la sua personale produzione.
Crea i “Mielò” cioccolatini ripieni di grappa e miele, i tre tipi di “Cichet” con il ripieno di passito di Caluso, grappa canavesana e genepy, i “Pavè” che ricordano per forma i cubetti di porfido delle strade di Ivrea e per sapore la famosa battaglie delle arance che ogni anno si ripete in occasione dello Storico Carnevale. E crea le VegaNella, tavolette di cioccolata vegana con granella di canapa sativa, quella canapa sativa che si produceva nel territorio e da cui viene il nome stesso Canavese. I suoi prodotti sono sempre la ricerca di un mix che valorizza materie prime, dettagli e particolari del Canavese con un tocco di eleganza riconoscibile ed unico. Manuela dice che lei è quella che è perché ha lavorato in Chanel, ma riconosce che nel seguire i propri sogni ha dovuto far scelte difficili, andando controcorrente: “lavorare in Chanel era un sogno, ma Nella Cioccolata era il mio nuovo sogno. Se fossi rimasta in Chanel avrei tradito in primo luogo me stessa ed i miei sogni, ma anche lo stesso spirito di Chanel”.
Capisco perché l’archivista voleva che la conoscessi e raccontassi la sua storia. Siamo più abituati a storie di cambio di vita in cui si va “via da”. Ci si allontana da, da un cattivo capo, da un disagio, da tante cose. Ed invece Manuela ci mostra la forza dell’andare verso, verso un sogno personale, verso un benessere che viene anche dal fare impresa radicandosi su un territorio, facendo di ciò un punto di forza per aprirsi poi alla molteplicità delle relazioni a livello internazionale. I suoi tastini Olivetti, cremini a tre strati confezionati con le immagini di macchine per scrivere e pubblicità Olivetti, ci ricordano di un sogno, quello Olivettiano, che nato a Ivrea era arrivato a far vendere un prodotto in tutto il mondo.
Manuela ci lascia intendere che è venuto il momento che tutto il Canavese faccia nuovi sogni, uscendo dalle trappole del passato, andando oltre e facendo altro rispetto ad Olivetti, per mantenere così fedeltà ai principi olivettiani di innovare e creare. La ascolto, e penso che questa urgenza vada anche oltre i confini del Canavese, la capacità e la forza dei sogni vanno rinnovati oggi più che mai ovunque. Manuela sicuramente ha vissuto il suo primo sogno in Chanel ed ora che vive il suo secondo sogno Nella Cioccolata, unisce esperienze e competenze in modo creativo e sinergico, continuando a realizzare i suoi nuovi sogni.
Con il suo negozio in Via Torino 416 ad Ivrea, e con la sua presenza all’Expo di Milano, Nella Cioccolata pare lanciare una sfida a tutti: portare i nostri vecchi sogni in quelli nuovi, continuando, sempre ed ancora a sognare.
di Samantha Marcelli
4 commenti
Manuela è una donna eccezionale e di grande stile.
La cioccolata e creatività sono il suo forte.
Produce Opere d’arte, belle e buone.
La bontà e l’originalità del suo cioccolato è unico.
Lo dicono anche le mie bambine che adorano i suoi cioccolatini.
Grazie, una storia affascinante che non conoscevo.
Il cioccolato e’ spesso considerato un peccato di gola al quale spesso è difficile sottrarsi specialmente per i più golosi e così lo è stato per Te Manuela ti ha travolta in tutti i sensi i nostri più cari auguri e complimenti
Vorrei raccontare la mia conoscenza con Manuela…
Io e mia moglie siamo due rievocatori storici ed abbiamo conosciuto Manuela in una manifestazione, seduta li, in un angolo di una piazza, con sua madre accanto a darle man forte per la vendita di quello che definisco delle piccole opere d’arte di cioccolato.
siamo andati da lei un po’ per curiosità / gola un po’ perché stavamo cercando qualcosa di particolare come bomboniere per il nostro matrimonio.
ci ha talmente affascinato e ci son piaciute talmente tanto le sue idee e soprattutto i suoi benis ” confetti artigianali come li facevano nel medioevo”, che nonostante venissimo da Alessandria non ci abbiamo pensato un secondo.
La carica ed il sorriso di questa donna Chanel fan capire che ci sono donne in Italia che hanno la forza di prendere il proprio destino in mano e di plasmarlo a proprio piacimento.
Manuela continua così.
Un affezionato cliente da Alessandria.