L’isolamento forzato è faticoso per tutti, diventa drammatico per le donne che subiscono o hanno subito violenza familiare e sono costrette a stare a casa esponendosi a pressioni e maltrattamenti anche gravi. Queste donne devono poter uscire di casa per chiedere aiuto, “portando con sé un’autocertificazione”.
È l’appello dei centri antiviolenza dell’Emilia Romagna che rilevano un netto calo delle richieste d’aiuto non dovuto però al miglioramento della situazione, ma alla paura del contagio che va ad aggiungersi a quella delle violenze. Angela Romanin, presidente del Coordinamento dei centri, ricorda a tutte le donne in situazione di pericolo la possibilità di uscire di casa per chiedere aiuto, “portando con sé un’autocertificazione che compileranno solo nel momento dei controlli, visto che – come ha confermato la Ministra Elena Bonetti – in questi casi si tratta di una situazione di necessità”.
La coordinatrice dei centri antiviolenza ricorda che “le strutture continuano a funzionare regolarmente, accogliendo e ospitando le donne, anche in emergenza, nel rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie; proseguono anche i colloqui gestiti ora con nuove modalità di sicurezza che prediligono l’uso del telefono o della video chiamata, riservando i colloqui di persona alle sole emergenze”.
“Chiediamo la massima attenzione e collaborazione da parte delle Forze dell’ordine preposte ai controlli in questi giorni – conclude Angela Romanin – perché facilitino le donne costrette ad allontanarsi da casa per motivi legati a violenza nelle relazioni di intimità”.