Stop al vaccino AstraZeneca per chi ha meno di 60 anni: è questo l’annuncio arrivato nel corso della conferenza stampa con il commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il ministro della Salute Roberto Speranza. Inoltre, dopo l’indicazione del Cts, è stato stabilito che chi ha già ricevuto la prima dose del siero farà il richiamo con Pfizer o Moderna. Figliuolo ha dichiarato: “Con l’obiettivo di dare un’informazione perentoria, AstraZeneca si utilizzerà solo per over 60, una platea di circa 3 milioni e 90mila persone. Per il resto faremo vaccinazioni eterologhe, con vaccini mRna, e prime dosi agli under 60 solo con vaccini a Rna“.
Figliuolo: “Ci sarà un impatto sulla campagna vaccinale”. “C’è la sussistenza logistica per farlo, per quanto ci sarà un impatto sulla campagna complessiva – ha ammesso Figliuolo – ma sono sicuro che per luglio ed agosto riusciremo a mitigare questo impatto. Siamo a 40milioni e 700mila somministrazioni, il 49% di italiani sono stati raggiunti da una prima dose“. Per il commissario “dobbiamo tendere al massimo possibile e arrivare all’80% per settembre, secondo prescrizioni scientifiche e cliniche. Da lunedì scorso abbiamo costantemente superato le 550mila dosi al giorno, il target di questa settimana e mi ritengo abbastanza soddisfatto. Ringrazio anche io tutti coloro i quali incessantemente stanno operando, ora abbiamo anche i medici di medicina generale, i farmacisti e i pediatri, che ci daranno modo di continuare al meglio anche quando gli hub saranno ridotti di numero”, ha concluso Figliuolo.
Speranza: “Agiremo in modo perentorio, dobbiamo accelerare ancora”. “Per quanto riguarda le raccomandazioni su AstraZeneca, che arriveranno dal Cts, saranno tradotte dal governo in modo perentorio, non solo come raccomandazione”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione della conferenza stampa oggi di aggiornamento sulla campagna vaccinale e sull’andamento epidemiologico. All’evento, in corso presso la sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, hanno partecipato anche il Commissario straordinario, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Franco Locatelli, e il portavoce del Cts, Silvio Brusaferro. “Ringrazio gli italiani che stanno aderendo in maniera assolutamente significativa a questa campagna di vaccinazione, siamo quasi a un italiano su due che ha avuto la prima dose, ormai manca davvero poco”, ha proseguito il ministro. Che però ha ricordato: “Dobbiamo ancora accelerare perché questo è lo strumento fondamentale che noi abbiamo per chiudere questa stagione così difficile”.
“Nuove indicazioni su AstraZeneca perché è cambiato lo scenario generale”. Locatelli spiega la mutata decisione su AstraZeneca anche a fronte del diverso contesto epidemiologico. “Oggi – spiega – almeno il 45% della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino, un italiano su quattro ha completato il ciclo vaccinale. Siamo ai 600 posti letto occupati nelle terapie intensive, quando ad aprile avevamo un valore sei volte superiori: 3700 posti letto occupati. L’altro dato rilevante è che in queste strutture ogni giorno entrano solo 20-25 persone ed è frutto della campagna a cui faceva riferimento il ministro Speranza sui decessi e la circolazione virale. Il rapporto tra tamponi positivi e quelli effettuati è nell’ordine dell’1%. Se guardiamo alla popolazione pediatrica, il numero di nuovi casi sotto i 18 anni è in continua decrescita, grazie alle vaccinazioni e riduzione della circolazione virale. In questo contesto, il Cts, in rapporto con il comitato scientifico di Aifa e con il ministero della salute e la struttura commissariale, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca: essendo mutato lo scenario epidemiologico e il rapporto benefici derivanti dalle vaccinazioni e dai rischi derivanti dalla somministrazioni, come le trombosi, devono cambiare le indicazioni“, sottolinea Locatelli. Una decisione che tiene conto anche degli studi, conclude il coordinatore del Cts: “Per quanto tutti gli studi condotti sui vaccini in modalità omologa, la reattogenicità e l’immunogenicità indicano che c’è sicurezza ed efficacia anche con la vaccinazione eterologa”.
– Agenzia DiRE –