Senza partiti, senza pubblicità, senza grandi giornali e tv come sponsor più di 50.000 persone hanno preso parte alla prima tappa della maratona, lo scorso 21 marzo, sulla base dell’appello pubblicato da Linkiesta “Unire i riformisti”. Si prosegue domani con il Lavoro. Si continua sui contenuti con l’appuntamento di domani “proteggere e promuovere il lavoro”. Dopo un anno di pandemia, nonostante il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid abbiamo 1 milione di disoccupati in più, crescono i neet, un disastro. Un dato enorme fatto di giovani, donne, lavori a termine (grazie agli effetti nefasti del decreto dignità) e una quota enorme di lavoro autonomo, gestione separata Inps, partite iva mono-committenza, professionisti.
Vi è la seria possibilità che i numeri previsti dalla Commissione Ue all’inizio della pandemia, ovvero di 2 milioni di disoccupati in più siano più che realistici. Nel frattempo, le politiche del lavoro stentanto, le politiche attive non esistono, manca un piano delle competenze e di reskilling dei lavoratori. I due strumenti che funzionavano sono stati soffocati dalle ideologie o dalle corporazioni: Alternanza scuola lavoro e Its, questi ultimi garantiscono un ‘occupabilità del 83% ma hanno solo 16.000 studenti. Serve un piano credibile su tutto questo, smettendola con l’evocazione di patti, ma con la costruzione di progetti che non aggiungano ulteriori “riforme epocali” ma che affrontino i nodi.
Pietro Ichino, Marco Bentivogli e Lucia Valente hanno lanciato una proposta sulle politiche attive, sta partendo una bellissima esperienza di Work Hub a Milano. Bisogna rigenerare il territorio in ecosistemi intelligenti che diventino habitat favorevoli per imprese e lavoratori. Accanto a questo bisogna costruire le infrastrutture sul modello Fraunhofer per generazione di innovazione e competenza, due pilastri per agganciare le PMI all’imminente accelerazione tecnologica.
I riformisti di questo paese vogliono ripartire dal lavoro, tema schiacciato da ideologie consumate e dannose. Occuparsi delle nuove generazioni è costruire un futuro con il lavoro veramente al centro della nostra azione. Su questo vogliamo unire energie e forze politiche e sociali.