C’è un tempo importante oltre a quello lavorativo, un tempo che, non a caso, chiamiamo libero e può essere dedicato al riposo ma anche, e soprattutto, alla conoscenza, alle relazioni sociali, agli hobby. Hobby che, a volte, si trasformano in professioni, alla cura di se’ e dei propri
cari.
Un tempo che ha grandi potenzialità, diverso da quello lavorativo spesso frenetico e stressante. Un tempo che non si fa travolgere dal fluire ininterrotto di stimoli a cui siamo costantemente sottoposti, che rivaluta la lentezza e lascia spazio a riflessioni profonde: ”un tempo sognato che dovevamo sognare” cantava Ivano Fossati.
Il primo pensiero va a chi ha molto tempo libero ma forzatamente, perché si trova senza lavoro o ha lavori precari. Una condizione che crea pensieri negativi, disagio, rincrescimento, rabbia: elementi che possono poi somatizzarsi e diventare malattia. La condizione di inadeguatezza di chi si trova disoccupato influisce pesantemente nelle relazioni con i familiari, gli amici, le persone vicine che non sempre sanno cosa rispondere e come aiutare chi deve riorganizzare la sua vita e fa fatica a trovare la soluzione. Stimolare e incoraggiare chi sta male non è facile e il contesto generale non aiuta. Ma si può aiutare chi è senza lavoro standogli vicino, evitando che si isoli, si colpevolizzi, invitandolo a uscire, presentandogli persone che non conosce e, soprattutto, aiutandolo a vedere nuove prospettive.
Per chi ha un lavoro queste azioni possono divenire un ottimo modo per utilizzare intelligentemente parte del proprio tempo libero pensandolo come momento di condivisione e creatività, creazione di legami. Un ”Tempo liberato” che è utile anche per noi, alla nostra interiorità, alla nostra capacità d’empatia e ascolto e alla nostra creatività. È un tempo spirituale, in un certo senso, che può davvero arricchire la nostra vita.