Non cambiare più l’ora per risparmiare sulle bollette della luce (mai necessario come ora). Se della proposta di abolire l’ora solare si discute da diversi anni (ma poi nei fatti il dibattito non si è mai tradotto in nulla), negli ultimi tempi il ragionamento si è fatto un po’ più serio. E soprattuto si è allargato ad un’ampia cerchia di persone, che sull’onda del caro bollette ora si stanno interessando eccome alla questione ora legale sì ora legale no. Basta pensare che in una sola settimana ci sono 55 mila persone che hanno firmato una petizione sul sito change.org per dire che no, il 30 ottobre non vogliono portare indietro le lancette di un’ora e ripristinare l’ora solare. Meglio tenersi l’ora legale che c’è ora, avere più luce durante il giorno e accendere le luci il più tardi possibile.
L’appello: prorogare l’ora legale almeno fino al 30 novembre
A lanciare l’appello, che in migliaia di cittadini hanno sottoscritto di corsa, è stata la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) insieme ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile: nel documento, che è stato pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe, si chiede al Governo una temporanea sospensione del passaggio all’ora solare almeno fino al 30 novembre. Un provvedimento analogo a quello sperimentato negli Usa nel 2007, quando l’ora legale fu prorogata per 4 settimane, consentendo un documentato risparmio energetico.
Un risparmio di 500 milioni di euro, ma anche meno emissioni
Prolungare la durata dell’ora legale consentirebbe un risparmio energetico pari a oltre 500 milioni di euro all’anno grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica, e un taglio alle emissioni climalteranti per un totale di 200mila tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana – spiega Sima.
Benefici anche per l’umore e il sonno
“La crisi energetica che stiamo vivendo rappresenta l’occasione perfetta per sospendere temporaneamente il passaggio all’ora solare, guadagnando di fatto un’ora di luce e calore solare ogni giorno”, dice il presidente della Lilt, Francesco Schittulli, che è tra i firmatari dell’appello. E prosegue: “I benefici derivanti da questa scelta non sarebbero solo limitati al risvolto economico, contrastando il caro energia, ma ne gioverebbe anche il benessere della comunità, visto che lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico, mettendo spesso a rischio la qualità del sonno. Senza dimenticare tutti i benefici derivanti da un minor inquinamento ambientale, con 200.000 tonnellate di emissioni climalteranti in meno ogni anno”.
Tra i firmatari dell’appello figurano il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania ed ex Euro-parlamentare Nicola Caputo, Luigi Gabriele (Presidente di Consumerismo No Profit), Luca Levrini (Presidente della Fondazione Alessandro Volta), Francesco Schittulli (Presidente LILT), Annarita Corrado (Dirigente Scolastica e Presidente del Consiglio Comunale di Maglie), e l’epidemiologo Prisco Piscitelli (Vicepresidente SIMA).
– Agenzia DiRE (www.dire.it) –