“Dopo la bocciatura del ddl Zan, saremo oggi alle 18 insieme agli attivisti e alle attiviste che si autoconvocati spontaneamente presso il Colosseo, nel luogo simbolo conosciuto come la ‘gay street‘”. Così in una nota Rosario Coco, segretario di Gaynet. “Il ddl Zan è morto, ma le nostre voci non si fermeranno. Quello che è successo allinea di fatto l’Italia ai Paesi più repressivi e omofobi dell’Unione europea“.
“L’Italia rimane tra i pochi Paesi accanto a Bulgaria, Rep. Ceca, Polonia e Lettonia a non avere una legge sui crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e l’identità di genere – prosegue Coco – ha vinto quella classe dirigente retriva, minoranza nel Paese, che pensa che il razzismo sia sanzionabile, ma l’omolesbobitransfobia no, che pensa che si possa cambiare sesso a piacimento, che pensa che le scuole devono essere luoghi di discriminazione senza alcun presidio di educazione al rispetto. Le responsabilità politiche sono molteplici, a partire dal centrodestra e da chi ha rotto il fronte politico delle Camera: visto, l’esito, tuttavia, il compito del movimento è quello di strigliare tutte le forze politiche affinché si assumano le proprie responsabilità“, conclude l’attivista di Gaynet.
IL PD LAZIO ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE
“Oggi alle 18 saremo a Roma in via San Giovanni in Laterano per la manifestazione a sostegno del ddl Zan. Attraverso il voto segreto, ieri, sono riusciti a bloccarlo ma oggi, in piazza, in tante e tanti ci faremo sentire. Continuiamo a stare dalla parte giusta”. Lo scrive in un comunicato il Partito Democratico del Lazio.
Fonte: Agenzia Dire