Mancano ormai pochi giorni alle elezioni regionali in Umbria, ma i risultati del voto del 27 ottobre saranno decisivi, oltre che per la regione, anche per gli equilibri governativi dell’intero paese. L’Umbria sarà infatti il primo banco di prova dell’alleanza giallorossa anche a livello regionale e per l’occasione abbiamo intervistato l’uomo scelto da Pd e M5S come alfiere dell’inedita unione: Vincenzo Bianconi, imprenditore di Norcia, da sempre attivo nel settore alberghiero e attualmente presidente di Federalberghi. Ad appoggiarlo, oltre a Pd e M5S, anche Sinistra Civica, Europa Verde e una lista civica.
“Facciamo dell’Umbria il miglior posto in cui vivere” è il suo slogan, ma per Vincenzo Bianconi, non si tratta di semplici parole. “Lo slogan – ha spiegato il candidato della lista civica sostenuta da Pd e M5S – parte dalla visione che ognuno dovrebbe avere della propria comunità. Per trasformarla in realtà crediamo ci sia bisogno di discontinuità e questa va trovata nel metodo.” Saranno tre le iniziative principali dalle quale l’imprenditore umbro intende far ripartire la propria regione: “La prima cosa che faremo sarà una nuova legge di democrazia partecipata. Le persone hanno il diritto di essere al centro delle decisioni che condizioneranno il loro futuro e questo si può fare solo con metodo e chiarezza. Il secondo punto consisterà nell’avere degli assessori assolutamente compatibili con la missione, mentre il terzo elemento sarà il coinvolgimento diretto degli umbri”.
“Una regione qualificata e altamente competitiva, con una maggiore redistribuzione della ricchezza e una qualità di vita migliore” è l’obiettivo da perseguire e per farlo – riconosce senza esitazione Bianconi – “è necessario pensare al futuro con maggior determinazione e coraggio”. Lo sguardo verso il domani è infatti un tema costante della sua campagna elettorale, in cui però non sono mancate nemmeno proposte di azioni concrete, come ad esempio “il potenziamento della possibilità di facilitare l’accesso per l’imprese ai prestiti, una politica di formazione universitaria compatibile con il futuro della regione, nonché una maggiore coesione tra aziende, bandi regionali e politiche territoriali”.
La lotta alla disoccupazione giovanile, in particolare, è un elemento che accomuna il programma elettorale della lista giallorossa a quella proposta dal centrodestra unito, capeggiata dall’avvocato Donatella Tesei. Per bloccare infatti la continua dispersione di giovani che sta caratterizzando l’Umbria negli ultimi anni, “è necessario – sostiene Bianconi – cristallizzare cosa questa regione vuole essere in futuro”. Tra tutte, due sono le misure pronte a partire in caso di vittoria elettorale. In primis un “budget giovani”, ovvero delle “risorse messe a disposizione dei ragazzi con un basso reddito famigliare che, presentando un percorso formativo pertinente, potranno così avere l’opportunità di scegliere il proprio futuro. “Nel far ciò – assicura Bianconi – saranno assistiti da un “competence center”, ovvero un centro al quale i giovani potranno rivolgersi per capire quale sarà il panorama lavorativo che si troveranno davanti tra 10-15 anni, ovvero quando si affacceranno sul mondo del lavoro”.
“Se gli umbri andranno a votare con la testa e non con la pancia, siamo sicuri che i nostri contenuti verranno premiati” ha dichiarato Bianconi, pronto – stando alle sue parole – ad affrontare a testa alta l’imminente voto. D’altronde non sembra averlo scoraggiato nemmeno il polverone mediatico generato dalle accuse riguardanti i fondi ricevuti per le strutture alberghiere di proprietà della sua famiglia colpite dal terremoto del 2016. Oltre ad aver chiarito la vicenda, Bianconi sarebbe infatti pronto a istituire un “garante del terremoto che possa assicurare la trasparenza”, liquidando le insinuazioni come il risultato “di quella macchina del fango che è solita attivarsi quando mancano i contenuti”, mentre sui suoi Bianconi sembrerebbe pronto a scommetterci.