Operatori fitness, rappresentanti delle palestre, personal trainer, allenatori e titolari di piscine sono scesi in piazza stamattina per lanciare il loro grido d’allarme per un settore “vicino al collasso” dopo 10 mesi di chiusura quasi totale. In piazza Castello, a Torino, sono stati circa 200 i manifestanti che hanno protestato con un lenzuolo bianco addosso, proprio come fantasmi, per denunciare la loro invisibilità agli occhi del Governo e delle istituzioni.
“Forse il premier pensa che le palestre siano ancora un luogo, stile anni 80, per bodybuilder e gente in canottiera – sottolineano, come riporta l’Ansa, Michela Calandretti e Paolo Donato, tra i promotori – ma le palestre sono un luogo nel quale si coltivano salute e miglioramento del sistema immunitario. Circa 6 milioni di utenti in Italia sono privati di questo. E 120.000 professionisti di circa 7.300 aziende sono senza lavoro. E senza ristori. C’è davvero da suonare a morte”, denunciano mentre un gong suona la morte del comparto.
Secondo le stime, infatti, circa il 35/40% delle aziende del settore non riusciranno a riaprire a causa di fallimento. Dopo la protesta, alcune delegazioni degli operatori del fitness, sono stati ricevuti dal governatore Alberto Cirio, dall’assessore allo sport della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca e dal prefetto, Claudio Palomba.