Aggiornamento. Secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per “un incontro interlocutorio”.
Nonostante il Recovery Plan sia stato approvato nella riunione tenutasi stanotte a Palazzo Chigi – con i due ministri di Italia Viva, Teresa Bellanova e Elena Bonetti che si sono astenute -, la crisi di Governo non accenna a placarsi anzi, nelle ultime ore la situazione si va facendo via via sempre più concitata e la via della crisi sembra ormai tracciata. Nel frattempo, le altre forze di maggioranza stanno tentando il tutto per tutto pur di scongiurare il peggio ma ogni strada sembra chiudersi già prima che venga imboccata.
Matteo Renzi appare più che mai convinto a confermare lo strappo con Conte. E’ attesa per oggi pomeriggio alle 17.30 la conferenza stampa di Italia Viva in cui Renzi potrebbe annunciare le dimissioni dei due ministri di renziani, Bonetti e Bellanova. Nel frattempo, sia dal Movimento 5 Stelle che dal Partito democratico piovono tentativi di dialogo e proposte estreme pur di tentare di evitare che la situazione precipiti. Ad aprire le danze è l’ex capo politico del Movimento e titolare della Farnesina, Luigi Di Maio che attraverso la sua pagina Facebook rivendica l’approvazione del Recovery Plan e fa appello alla “serietà ed alla responsabilità” esortando tutti a fare “un passo indietro per amore del Paese”. “E’ assolutamente incomprensibile” per Di Maio aprire una crisi di questa portata in piena emergenza Covid. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capo delegazione del M5S, Alfonso Bonafede che invita le forze di maggioranza a continuare “a concentrarci sulle cose da fare”.
La proposta di Grillo. In un clima tanto infuocato, poco fa è giunta anche la proposta del cofondatore del Movimento 5 Stelle che, ricondividendo sui social la lettera aperta del deputato grillino Giorgio Trizzino, lancia l’invito a tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione, a dar vita ad un esecutivo di unità nazionale. La proposta è quella di unirsi per siglare “un patto e lavorare per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese”. “Non può esistere in questo momento una distinzione tra maggioranza ed opposizione perché – spiega Beppe Grillo – tutti i rappresentanti del popolo devono contribuire uniti a sostenere, in uno dei momenti più bui della storia, il Paese. Nessuno – continua – cerchi scuse o pretesti per sottrarsi a questa grande responsabilità o ancor peggio faccia in questo momento biechi calcoli elettorali sul proprio futuro”.
Salvini non ci sta. Una proposta, quella di Grillo, a cui il leader della Lega, Matteo Salvini chiude immediatamente le porte: “Vergogna, rabbia e disgusto per lo squallido teatrino Pd-M5s. Siamo pronti ma non ai minestroni. Vedo che Grillo per disperazione dice ‘tutti dentro’. Con certa gente non posso starci”. Nella Lega, il pensiero dominante ed espresso dal deputato Francesco Zicchieri è che non si tratti d’altro se non di “una lite sul potere e sulla spartizione delle poltrone” mentre “il Paese e gli italiani chiedono altro”. Rimanendo nell’ambito del centrodestra, Forza Italia sembra smentire le voci che sosterrebbero un eventuale appoggio a Conte: per Berlusconi l’unica alternativa al voto anticipato sarebbe “un governo di unità nazionale”. A questo punto, però, all’interno della coalizione bisognerebbe fare i conti soprattutto con la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che continua a sostenere con convinzione che sebbene “serva un altro governo” questo “non può uscire da giochi di palazzo”, ha dichiarato ieri sere intervenendo a Tg2 Post.
Tentativi di mediare non mancano nemmeno da parte del Partito democratico che invita alla ripresa del dialogo con Italia Viva. Il segretario Dem Nicola Zingaretti parla della necessità di “riprendere il dialogo” e di “riaprire il confronto all’interno della maggioranza”. Sulla stessa linea il ministro Enzo Amendola che fa appello sempre al dialogo come metodo per “appianare le divergenze”. Ad insistere sulla necessità di sanare la rottura con i renziani c’è anche il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci secondo cui – come riporta l’Ansa – “non ci vogliono responsabili ma senso di responsabilità per l’Italia. Non vanno accentuati i toni, il Pd sta ancora mediando, Italia viva ha contribuito a migliorare il Recovery, Conte ha accolto le modifiche. Va rilanciato l’azione di questa maggioranza e di questo governo. Io ci credo ancora, serve una maggioranza politica con Italia Viva”.