Aveva 64 anni e lavorava come collaboratore presso l’ospedale di Pieve di Coriano, nel Mantovano, il chirurgo deceduto dopo pochi giorni che si era sottoposto al vaccino anti Covid.
Nonostante l’uomo soffrisse di numerose altre patologie, in un primo momento si era temuto che il decesso fosse legato proprio alla dose di vaccino che aveva ricevuto qualche giorno prima di morire. “Il professionista – si legge nella nota dell‘Asst Mantova -, che purtroppo soffriva di patologie croniche, si era sottoposto, anche a tutela delle proprie condizioni di salute, alla vaccinazione anti-Covid. Pur in presenza di una situazione estremamente indicativa di un evento improvviso legato a condizioni preesistenti, – continua la nota – al fine di chiarire anche ogni più piccolo dubbio, si è disposto di attivare tutti gli accertamenti necessari per confermare l’assenza di qualsiasi nesso tra la vaccinazione e il triste evento occorso. È stata pertanto disposta l’autopsia che verrà eseguita probabilmente domani mattina”, scriveva l’Asst in una nota del 14 gennaio, giorno successivo alla morte dell’uomo.
L’esito dell’autopsia. “In relazione al decesso di un nostro collaboratore avvenuto il 14 gennaio, dopo vaccinazione anticovid (comirnaty), – riporta l’Asst Mantova in una nota – s’informa che in data odierna è stato eseguito il riscontro diagnostico, effettuato dall’équipe composta da un medico legale e un anatomopatologo di ASST Mantova, nonché dal professor Andrea Piccinini dell’Università degli Studi di Milano. Dal riscontro si conferma che la causa del decesso è ascrivibile alle patologie preesistenti, aggravate da fatto acuto cardiaco. Non è stato individuato alcun elemento che possa ricondurre il decesso a una delle condizioni descritte in letteratura nei casi di reazioni avverse per vaccini comunemente utilizzati”.