L’aula della Camera – con 396 sì, 57 no e 3 astenuti – ha votato il testo della riforma della giustizia sulla quale ieri notte il Governo Draghi ha incassato la doppia fiducia sui due articoli del testo. Con il voto finale di Montecitorio, la delega sulla riforma del processo penale, riformulata totalmente con gli emendamenti della ministra Marta Cartabia, riceve dunque il primo sì dal Parlamento dopo oltre un anno dall’esame in prima lettura alla Camera.
Il ddl, che originariamente era stato proposto durante il Governo Conte Bis dall’allora guardasigilli Alfonso Bonafede, passa ora al Senato per la seconda lettura che comincerà dopo la pausa estiva con approdo in aula a settembre. “Abbiamo alzato le barricate sul testo orginario? Orgogliosamente sì e siamo stati gli unici. Continueremo a dare il nostro contributo, con lealtà, che non significa essere sempre d’accordo”, ha detto Alfonso Bonafede annunciando il voto favorevole del M5s alla riforma Cartabia.
Bonafede ha assicurato che “non ci sarà nessuna restaurazione sulla giustizia con noi nella maggioranza”. “Siamo convinti che un processo, nel quadro delle garanzie costituzionali, debba concludersi in tempi ragionevoli, ma debba concludersi accertando i fatti, non andando al macero”, ha aggiunto chiarendo che non intende rispondere “a nessuna provocazione, la giustizia non è una questione personale. Concentriamoci sui fatti”.
– Agenzia DiRE –