“Internet sempre più essenziale nelle famiglie a causa del COVID-19, ma in molti condomini i lavori di cablature per la banda ultralarga restano al palo per liti tra condomini e lavori mal fatti. L’AGCOM vari al più presto le nuove Linee Guida a garanzia dei consumatori“. E’ questo l’appello del Presidente del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, chiedendo di intervenire a garanzia degli utenti.
AGCOM ha varato delle nuove Linee Guida per chiarire diritti e obblighi in capo ai singoli condomini e/o condòmini e agli operatori, che ha sottoposto a consultazione pubblica. In particolare – spiega MDC – in caso non sia già presente un impianto in fibra ottica nell’edificio, agli interventi fatti nelle aree esterne all’immobile si aggiunge la necessità di accesso alle parti comuni dell’edificio e all’infrastruttura fisica per il passaggio dei cavi in fibra ottica nella colonna montante e negli sbracci orizzontali.
Per autorizzare i lavoratori in cablatura non è necessario convocare l’assemblea condominiale e se nel palazzo è già presente una infrastruttura per la fibra ottica non deve esserne predisposta una seconda. Le opere vanno realizzate a regola d’arte e nel rispetto della normativa tecnica vigente, con ripristino di eventuali danni o manomissioni.
Sono circa 20 milioni le unità immobiliari da cablare, ma il quadro normativo non è ancora chiaro a molti amministratori di condominio, nonostante le regole precise che ricorda l’Associazione di consumatori tra cui secondo l’art. 91 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche:
· possibilità, per il proprietario o condomino, di opporsi al passaggio di condutture nell’immobile per soddisfare le richieste di utenza degli inquilini o dei condomini;
· possibilità per l’operatore di comunicazione di installare a proprie spese gli elementi di rete, cavi, fili, ripartilinee o simili, nei percorsi aerei di altri servizi di pubblica utilità sia esterni sia interni all’immobile e in appoggio ad essi, a condizione che l’installazione medesima non alteri l’aspetto esteriore dell’immobile né provochi alcun danno o pregiudizio;
· l’obbligo per l’operatore di telecomunicazioni di ripristinare a proprie spese le parti comuni degli immobili oggetto di intervento.
MDC si augura che l’iniziativa della Autorità possa chiarire in modo unitario il quadro normativo di riferimento al fine di assicurarne una corretta e completa comprensione, così da scongiurare contenziosi ed agevolare la transizione tecnologica. L’Unione Europea ha stabilito entro il 2025 il termine entro cui dovrà essere garantito “l’accesso per tutte le famiglie europee, nelle aree rurali ed in quelle urbane, ad una connettività Internet che offra un downlink di almeno 100 Mbps, potenziabile a velocità Gigabit“