“Vogliamo solo lavorare”. Lo urlano i ristoratori che stamattina si sono mossi da tutta Italia, così hanno spiegato, per radunarsi nel piazzale dell’Autogrill di Cantagallo lungo il tratto dell’A1 che corre sul territorio bolognese. “O ci autorizzate a lavorare o ci autorizzate a delinquere: non ci sono alternative”, dicono i portavoce della manifestazione in una specie di conferenza stampa improvvisata.
All’arrivo è stato preannunciato un “gesto plateale” e l’ipotesi è che i ristoratori intendano bloccare l’Autostrada. Una cinquantina gli esercenti presenti per ora. Sul posto anche Polizia e Carabinieri. “Non vogliamo scontrarci con loro”, raccomanda un portavoce della protesta: “Non sono loro il nostro nemico e invitiamo alla massima collaborazione”, perché “non è il momento di ‘scaldate di testa’, anche se ce ne sarebbero tutti i motivi”.
Un paio di striscioni sono stati affissi sulle barriere dell’Autostrada, rivolti verso le auto in transito: recitano “Sos” e “Sostegni ridicoli”. Si protesta anche per la “disparità di trattamento” con altre attività: “Nell’Autogrill qui a fianco si può pranzare? Allora sono cugino di Benetton, fate aprire anche a me”, urla uno tra i ristoratori più infervorati.
“Bloccheremo l’A1”. Lo annuncia il ristoratore bolognese Giovanni Favia dal piazzale dell’Autogrill di Cantagallo, dove si sono radunati esercenti in protesta contro le chiusure arrivati da più parti d’Italia.
Nel corso di una breve riunione, i ristoratori (ma ci sono anche altre categorie colpite dalle chiusure: parla anche un’ambulante bolognese, ad esempio) hanno deciso di far partire un “autocorteo”, spiega Favia: imboccheranno l’Autostrada per poi disporsi in file da tre occupando la carreggiata. “Sappiamo che è un reato“, aggiunge Favia, “ma la situazione è disperata”.
La polizia argina la protesta, i manifestanti bloccano l’autogrill. Per il momento fallisce il tentativo del ristoratori ‘ribelli’ di bloccare l’A1. C’è stata una trattativa con le Forze dell’ordine ma alla fine “la Polizia ha disposto i blindati per bloccarci“, dice al megafono Giovanni Favia aggiornando gli altri manifestanti, quando ormai diversi mezzi degli esercenti erano già indirizzati verso l’uscita del piazzale di parcheggio.
Esclusa l’idea di forzare lo stop (“Non è la Polizia il nostro nemico”), la decisione presa è “bloccare l’Autogrill”, aggiunge Favia: a piedi, i ristoratori contano di dividersi in due gruppi e raggiungere sia il lato ovest che quello est della stazione di servizio.
“Siamo arrivati fin qui e ora dobbiamo fare gli scontri”, mugugna qualcuno dalle retrovie. Manifestanti e furgoni continuano di fatto a impedire l’uscita degli altri mezzi dal piazzale, con i primi segnali di nervosismo da parte dei camionisti.
Tensioni tra ristoratori e camionisti. Niente sosta a Cantagallo per chi percorre l’A1, sia verso nord che verso sud. La protesta dei ristoratori ha prodotto un blocco degli accessi all’area di servizio sui due lati: dal presidio convocato sul lato ovest, un gruppo di manifestanti ha attraversato l’Autogrill che scavalca l’Autostrada raggiungendo anche il lato est, proprio nel punto in cui i mezzi arrivano per entrare nel parcheggio e lì la Polstrada si è adoperata per indicare agli automobilisti la necessità di proseguire oltre. Stessa cosa sul lato ovest, dove intanto viene anche impedita l’uscita a diversi mezzi (compresa una decina di camion) che si trovavano già nel piazzale quando è partita la protesta.
Il presidio continua all’uscita dell’Autogrill in direzione Firenze e poco fa i manifestanti si sono inginocchiati “in onore dei nostri colleghi che in questi mesi si sono ammazzati”.
Ma intanto c’è anche un acceso confronto tra ristoratori e camionisti, che chiedono di poter proseguire il viaggio: “Anche noi abbiamo un lavoro, così sbagliate tempi e modi”. Sono volate anche delle spinte e intanto tra gli esercenti c’è chi comincia a prendersela con la stampa: “Basta telecamere”, urlato più volte con toni minacciosi verso i cronisti presenti. L’idea dei ristoratori è far uscire un camion ogni mezz’ora.
I camion lasciano il cantagallo, i ristoratori ritentano il corteo. Pace fatta tra ristoratori e camionisti dopo le tensioni all’autogrill di Cantagallo. C’è stato un chiarimento in mezzo ai tir bloccati nel piazzale e subito dopo uno degli autisti ha preso la parola al megafono: “Si sono surriscaldati gli animi di tutti e ci scusiamo. Voi avete ragione e siamo tutti sulla stessa barca, noi ancora stiamo lavorando e facciamo sacrifici, beati noi. Voi avete le vostri ragioni, siamo pienamente solidali con voi. Avete ragione, protestate, soprattutto a Roma”.
Subito dopo i ristoratori hanno fatto passare i camion: suoni di clacson da un lato e applausi dall’altro. Ora l’intenzione dei ristoratori è lasciare l’Autogrill, ma proseguendo con la protesta, stavolta dopo un accordo preso con la Polizia: “Alle 14 prendiamo le auto e partiamo in corteo, procediamo a 50 chilometri su tre corsie, distanziati- spiega Giovanni Favia- in direzione Sasso Marconi. Al secondo casello usciamo, c’è un grande parcheggio e ci ritroviamo lì per chiudere la manifestazione”. Le forze dell’ordine “ci hanno garantito che non ci saranno procedimenti verso di noi”, dice un altro portavoce della protesta al megafono.
Ristoratori Lumaca in corteo, code sulla A1 in direzione Firenze. Come annunciato, dall’Autogrill di Cantagallo è partito il corteo in auto dei ristoratori (supportati anche da altre categorie) che oggi hanno protestato per chiedere al Governo di poter riaprire le proprie attività. Due furgoni in testa al serpentone, poi a seguire le auto degli esercenti a bassa velocità per rallentare il traffico della A1, in direzione Firenze. Volanti della Polstrada e mezzi dei Carabinieri accompagnano il corteo, formato da una settantina di auto con cartelli esposti dai finestrini e un panno bianco di riconoscimento.
Uscita dell’Autogrill l’ultima auto dei manifestanti, le Forze dell’ordine hanno ricominciato a far passare i mezzi che intanto si erano accumulati lungo l’Autostrada subito prima di Cantagallo: ora in A1 si procede a rallentatore e si è formata una una lunga fila di mezzi, soprattutto camion, a tratti con la formazione di code. L’intenzione dichiarata dei ristoratori è concludere la protesta a Sasso Marconi.
– Agenzia DiRE –