Il latte a tavola. Chi la mattina appena sveglio non fa colazione con una bella tazza di latte? Intero, senza lattosio, parzialmente scremato, sono molte le tipologie di latte che troviamo nelle nostre tavole. Dal bambino al padre di famiglia, passando per i nonni, tutti siamo abituati da sempre a farne uso. Il latte, infatti, è un elemento fondamentale per la nostra dieta in quanto contiene vitamina D, fondamentale per le nostre ossa. Dunque, è molto importante avere questo alimento nella nostra dieta. Ma adesso è scattato il campanellino d’allarme: la rivista Il Salvagente ha esaminato ventuno confezioni di latte fresco e a lunga conservazione Uht di alcuni tra i più blasonati marchi commercializzati in Italia, come Parmalat, Granarolo, Coop, Conad, Lidl, Esselunga e Carrefour. I biologi hanno scoperto che in oltre il 50 per cento dei casi (12 su 21) sono state rilevate tracce di farmaci.
L’indagine. Secondo le indagini della rivista Il Salvagente, i dati sono allarmanti e soprattutto allarmanti. Tra i farmaci che sono rinvenuti si possono annoverare antibiotici, antinfiammatori e cortisonici. Tra i più frequenti sono desametasone (un cortisonico), neloxicam (antinfiammatorio) e amoxicillina (un antibiotico), in concentrazioni tra 0,022 mcg/kg e 1,80 mcg/kg. Si tratta di prodotti che vengono somministrati alle mucche da latte per curare le mastiti, cioè infezioni alle mammelle. Le tracce di medicinali sono state rinvenute dall’Università Federico II di Napoli e quella di Valencia, capaci, attraverso le loro strumentazioni, di rilevare anche quantità minime di farmaco.
Quali sono i rischi? Nessuno. Secondo l’inchiesta svolta dal giornale Il Salvagente, dalle parole del direttore Riccardo Quintilini, i valori di queste sostanze sono nella norma consentite dalla legge. L’obiettivo dell’inchiesta era quello di fare chiarezza. Come incide l’assunzione di questo latte “OGM” sulla nostra salute? Si possono avere effetti sulla resistenza agli antibiotici e l’eventuale modifica della flora intestinale, soprattutto nei bambini, notoriamente grandi consumatori di latte. Allora cosa possiamo consigliare? Abbiamo già detto che il quantitativo di sostanze estranee nel latte non è significativo, quindi si può continuare con l’assunzione. D’altro canto, possiamo dire con certezza che il latte a chilometro zero, dell’allevamento, non si batte. Mai.