È di quasi 49 milioni il bilancio dei casi certi di Covid-19 nel mondo, con oltre un milione e duecentocinquanta mila morti accertate di essere legate al nuovo coronavirus. Secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University, il Paese più colpito in termini assoluti restano gli Stati Uniti con oltre nove milioni e mezzo di casi accertati e oltre 233 mila morti. Seguono l’India, il Brasile e il Messico. La situazione nel mondo Paese per Paese.
Germania. Lo Stato tedesco ha sfiorato i 20 mila contagi nelle 24 ore: nuovo record assoluto da inizio pandemia. Stando ai dati forniti dal Robert Koch Institut, il centro epidemiologico nazionale, sono state registrati ben 19.990 nuovi casi infezioni giornaliere. Il precedente record era stato sabato scorso, quando sono stati contati 19.059 casi. I decessi, sempre nelle 24 ore, sono stati 118, portando il numero complessivo a quasi undicimila. Complessivamente nella Repubblica federale si sono ammalate di Covid oltre mezzo milione di persone, nello specifico 597.583, dall’inizio della pandemia.
L’indice Rt risulta, invece, in calo a 0,81. Il nuovo “lockdown soft”, deciso la settimana scorsa dal governo tedesco insieme ai Laender ed entrato in vigore da lunedì, prevede tra le varie misure la chiusura di ristoranti, bar, cinema, teatri, discoteche, la riduzione al minimo di tutti i contatti sociali con il permesso di incontro all’aperto di massimo due nuclei familiari o di conviventi, mentre rimangono aperte le scuole, gli asili e gli esercizi commerciali.
Russia. La Federazione russa segnala 19.404 nuovi casi di coronavirus, con ben 5.255 contagi solo nell’area di Mosca, dove, secondo l’allarme lanciato dal sindaco, Sergei Sobyanin, la situazione “peggiora”. I dati ufficiali riportati dall’agenzia Tass parlano di un totale di 1.712.858 casi dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le autorità sanitarie hanno anche confermato altri 292 decessi che portano il bilancio ufficiale a 29.509 vittime. Sono invece 1.279.169 le persone guarite dopo aver contratto l’infezione. A Mosca, come spiegato dal sindaco alla stessa agenzia, “la situazione ha iniziato a peggiorare all’inizio di questa settimana perché è aumentato il numero dei nuovi pazienti e dei ricoveri”. I dati ufficiali parlano di oltre 445.000 casi di Covid-19 nella capitale con un bilancio di più di 7.000 morti.
Spagna e Portogallo. Il ministero della Salute spagnolo ha comunicato che nel Paese sono stati registrati quasi ventiduemila nuovi casi di coronavirus e 368 decessi, il numero di vittime più alto nella seconda ondata dell’epidemia di Covid-19. In totale 1.306.316 persone sono i casi registrati, mentre 38.486 sono le vittime accertate dall’inizio della pandemia, secondo i dati ufficiali. Lo riferisce il sito online “El Pais”. Intanto, in Portogallo, il Presidente, Marcelo Rebelo de Sousa, ha inviato questo giovedì all’Assemblea della Repubblica la proposta di imporre lo stato di emergenza, che entrerà in vigore lunedì prossimo, 9 novembre e avrà un periodo iniziale di validità di 15 giorni, con nuove limitazioni alla mobilità.
Francia. Nuovo record di contagi nello Stato francese nelle ultime 24 ore: sono oltre 58mila le persone risultate positive al tampone del Covid-19, secondo quanto detto in diretta dal ministro della Salute, Olivier Véran, e dal direttore generale della Salute, Jerome Salomon. In particolare, Véran, spiegando come i malati di oggi siano i “ricoverati di domani”, ha affermato che “la situazione è tesa”. I pazienti entrati in rianimazione sono oltre quattrocento, mentre, per ciò che riguarda l’indice Rt, il tasso di positività è al 20,76%. Nel frattempo, c’è allarme anche per l’affollamento negli ospedali a Parigi, che sono saturi al 92% nella regione della capitale. Nell’ultimo giorno, 84 persone sono morte a causa del coronavirus negli ospedali. Ci sono oltre mille pazienti Covid-19 in terapia intensiva e altri seicento nelle rianimazioni non Covid, ha riferito Aurelien Rousseau, capo del servizio sanitario della regione di Parigi.
Austria. In Austria oggi è stato registrato il nuovo record giornaliero di casi. I nuovi contagi sono stati 7.416, dato che ha fatto scattare in tutto il Paese l’ormai famigerata “Zona Rossa”, ovvero zona ad alto rischio. Attualmente le persone positive sono oltre cinquantamila, mentre quelle ricoverate sono 2.737 di cui 407 sono nelle terapie intensive. Le ultime zone gialle, ovvero Spittal an der Drau in Carinzia, Murau in Stiria e le regioni del Vorarlberg di Klostertal/Arlberg, oggi sono diventate rosse. In tutta l’Austria da martedì è in vigore, fino al 30 novembre, il secondo lockdown che prevede, tra le altre misure, anche la chiusura degli esercizi pubblici e il coprifuoco dalle ore 20 alle 6.
Il Brasile, uno degli epicentri della pandemia, ha superato i 5,6 milioni di casi, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute. Dal primo contagio, il 26 febbraio, e dalla prima morte, il 12 marzo, entrambi a San Paolo, il Paese ha ora un totale di quasi 162mila morti. Nonostante l’ormai più consistente riduzione della media giornaliera di decessi e infezioni, il Brasile rimane uno dei tre paesi più colpiti al mondo insieme a Stati Uniti e India.
Regno Unito. Calano leggermente i contagi e i morti giornalieri legati al coronavirus nel Regno Unito nel giorno dell’entrata in vigore del secondo lockdown nazionale imposto dal governo di Boris Johnson in Gran Bretagna. Secondo i dati del ministero della Sanità, diffusi in serata più tardi del solito per questioni tecniche, i decessi nelle 24 ore sono stati 378 contro 492 di ieri, mentre i nuovi casi diagnosticati poco più di 24mila. Tutti gli indicatori britannici di giornata (morti, contagi e ricoveri complessivi negli ospedali) risultano ora inferiori a quelli registrati dall’Italia.
Stati Uniti. Proprio in questi giorni frenetici a causa del voto presidenziale, lo Stato americano segna nuovi e preoccupanti record sul fronte Covid-19. Gli Stati Uniti hanno superato la cifra di 9.6 milioni di casi confermati di infezione da Nuovo coronavirus e oltre 234 mila decessi. Sebbene New York non sia più lo Stato con il maggior numero di infezioni, continua ad essere il più colpito in termini di morti con oltre 33mila vittime accertate. Il bilancio provvisorio delle vittime supera di gran lunga il limite inferiore delle stime iniziali della Casa Bianca, che nel migliore dei casi prevedeva tra 100 e 240mila morti a causa della pandemia. Il presidente Donald Trump ha abbassato quelle stime, fiducioso che la cifra finale sarebbe stata compresa tra 50 e 60mila morti, anche se in seguito ha previsto fino a 110mila morti, cifra che è stata abbondantemente superata.