“I dati ci fanno capire che anche sull’inflazione l’Italia va meglio di tanti altri Paesi europei. Da noi l’inflazione cresce a un ritmo del 3% su base annua, che è lontano dalla media europea del 4,1%. In Germania l’aumento è del 4,5%, in Gran Bretagna del 4,2%. Questo lascia intendere che l’inflazione, nell’entità in cui si sta manifestando, non era preventivata”. Lo ha detto Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, riguardo ai dati Eurostat e Istat sull’inflazione e al possibile aumento dei tassi d’interesse.
“Non più tardi di un paio di mesi fa- ha spiegato- Lagarde e Powell avevano rassicurato sulla temporaneità dell’inflazione, intendendo questo sostantivo come un lasso di tempo molto breve. In realtà questa temporaneità è allungata, l’inflazione è destinata a caratterizzare i sistemi economici ancora per diversi mesi. In Gran Bretagna, con questo balzo, la Bank of England potrebbe anche decidere un rialzo dei tassi d’interesse. Per quanto riguarda l’Ue, la Lagarde ha rassicurato sul fatto che i tassi non subiranno rialzi nel 2022, ma io su questo ho qualche dubbio. A mio giudizio, purtroppo- ha concluso Fortuna- un lieve rialzo dei tassi ci sarà nel 2022, non sarà violento, ma mi sembra inevitabile”.
Fonte : Agenzia Dire