La maggioranza di governo ha approvato il 27 giugno scorso il Decreto Crescita: al suo interno 32 articoli riguardanti anche fiscalità, investimenti e Made in italy.
Pensioni. Si insiste sulla previdenza e sull’anticipo pensionistico. Nel decreto è previso che i lavoratori arrivati a 60 mesi dalla pensione possano, avendo maturato il requisito minimo contributivo, accedere al trattamento pensionistico con un anticipo di quasi 5 anni sui tempi previsti. Inserita anche la flat tax per i pensionati esteri che trasferiscono la loro residenza al Sud Italia in comuni con meno di 20.000 abitanti. Per nove anni è prevista una tassazione al 7% a patto, tra gli altri requisiti, di non essere residente in Italia da almeno 5 anni.
Pace fiscale. Per cercare di rientrare del debito pubblico e di reperire parte delle risorse per la prossima finanziaria, Il governo approva la proroga della “Pace Fiscale” fino al 31 luglio del 2019. I contribuenti che tra il 2000 e il 2017 hanno ricevuto cartelle esattoriali e non le hanno saldate entro i termini indicati, potranno accedere al “saldo e stralcio”, pagando, al netto di interessi e sanzioni, una quota della cartella in base al reddito.
Fuga dei cervelli. Per richiamare dall’estero i professionisti italiani è stato introdotto uno sconto del 70% sul reddito complessivo dichiarato, mentre per gli sportivi e i professionisti esteri la detrazione prevista è del 50%. Introdotto anche un contributo che i beneficiari di questa misura dovranno versare alle casse dello Stato pari allo 0,5% dell’imponibile.
Oltre a questi punti, diversi sono gli aspetti contemplati da questo decreto: dal salvataggio di Radio Radicale alla tutela dei risparmiatori degli istituti di credito falliti, dalla norma Salva Roma ai contributi per gli enti locali.
Un decreto non esente da diverse polemiche, tra cui una all’interno della maggioranza stessa. L’oggetto della contesa riguarda l’Ex Ilva, con l’eliminazione dell’immunità penale in caso di violazione delle norme ambientali, fortemente voluta dal Ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio. I nuovi proprietari di ArcelorMittal rispondono minacciando il ritiro da Taranto, pronta è la replica dei partner di governo con il Sottosegretario Giorgetti (Lega) ospite de L’intervista di Maria Latella a SkyTg24: “Se il governo ha assunto un impegno in sede di negoziazione, diventa complicato e disdicevole non mantenerlo”. Salvo poi ricucire lo strappo che avrebbe potuto destabilizzare l’equilibrio, già fragile, della maggioranza.